Istituzioni, enti religiosi, volontari, comuni cittadini, tutti insieme per la solidarietà. È da circa un mese che la diocesi di Anagni-Alatri ha organizzato una gigantesca macchina dell'accoglienza che corre veloce, in lungo e in largo, per le strade e nelle case di mezza provincia di Frosinone. Quasi cento persone, tutte di nazionalità ucraina, sono state accolte, accudite e coccolate in questa grande famiglia, che nel segno di quello straordinario spirito cristiano ha provveduto ad ogni loro necessità. Iniziando proprio da quegli adempimenti burocratici e sanitari previsti dai protocolli governativi.
«Stiamo predisponendo altri alloggi - spiega il condirettore della Caritas diocesana, Piergiorgio Ballini - perché i tempi del conflitto in Ucraina saranno lunghi e si prevedono nuove ondate di persone che vanno aiutate, come i meravigliosi bambini che al solo sguardo attraggono abbracci e vicinanza. Un lavoro coordinato, di squadra, che è iniziato con il Comune di Fiuggi, con il quale abbiamo sperimentato sul campo tutte le procedure per l'accoglienza, e continuato poi con i tavoli tecnici presso la Prefettura. Infine ci siamo coordinati anche con la Asl di Frosinone, nella persona del dottor Limodio, per tutte le pratiche necessarie da un punto di vista sanitario. Dopo aver lasciato il convento dei frati cappuccini minori di Fiuggi - prosegue Ballini - abbiamo organizzato come centro di prima accoglienza le strutture dell'ordine dei Guanelliani, messi fraternamente a disposizione. Inoltre abbiamo provveduto alla sistemazione delle prime persone negli appartamenti concessi gratuitamente dai cittadini privati, sia nel comune di Fiuggi, sia nei comuni di Alatri e di Morolo. Grande la sinergia con tutte le istituzioni, i parroci e il popolo di Dio che stanno sostenendo questo servizio di accoglienza con intensa umanità. Una menzione speciale per il nostro vescovo Lorenzo Loppa e il centro operativo della Caritas diocesana, che stanno provvedendo a tutte le necessità, cercando di non far mancare nulla a loro e far sentir meno il disagio di una vita lontano da casa. Abbiamo sempre bisogno di aiuto - è l'appello del condirettore Caritas - e nei prossimi giorni inizieremo il percorso per l'inserimento scolastico, il corso di italiano e l'inserimento ad attività sportive per i più piccoli».
Un grande impegno sul campo, corale e collettivo, che va avanti all'insegna della solidarietà.