«Vogliamo essere costruttori di pace. La guerra non si vince con le armi ma con la vicinanza, la solidarietà e l'accoglienza. Davanti alla sofferenza di mamme e bambini scendono le lacrime e arriva tutto il dramma che stiamo vivendo». Chiara Amirante, fondatrice della comunità internazionale Nuovi Orizzonti, ci "porta" nei viaggi della speranza, ci "mostra" la catena di umanità che è stata formata a pochi giorni dal conflitto e soprattutto nella vita di chi ha dovuto abbandonare tutto, senza sapere dove andare, per salvare il futuro dei figli. E mamme con bambini in fuga sono stati accolti anche a Frosinone da Nuovi orizzonti, nella Cittadella Cielo.

Il 31 marzo tra le associazioni che hanno organizzato insieme alla comunità Papa Giovanni XXIII la missione umanitaria diretta a Leopoli, in Ucraina, anche Nuovi Orizzonti…
«Fin dall'inizio, appena ci siamo resi conto di questo dramma assolutamente inaspettato nel cuore dell'Europa, abbiamo subito sentito l'esigenza di attivarci. Siamo partiti con missioni umanitarie per portare aiuti, vicinanza e accoglienza. Ci siamo resi conto di quanto drammatica fosse la situazione, abbiamo sentito l'urgenza di fare il possibile e l'impossibile anche nell'accogliere e non solo nel portare aiuti umanitari, proprio perché sappiamo bene, avendo avuto a che fare anche con ragazzi vittime della tratta, della prostituzione e della schiavitù, quanto in queste situazioni sia facile finire vittime di questi gironi infernali. Avevamo già fatto due missioni al confine con la Polonia. Abbiamo accolto ottanta tra mamme e bambini. Stavamo organizzando una terza missione e siccome lavoriamo in rete con la comunità Papa Giovanni XXIII, c'è stato proposto di fare qualcosa insieme.
Abbiamo aderito alla loro iniziativa "Stop the war". E così 150 associazioni, cattoliche e non cattoliche, si sono unite per la pace. Una carovana di circa un chilometro di pullman e pulmini con trenta tonnellate di aiuti è arrivata a Leopoli».

Mezzi che sono tornati con tanti profughi…
«Arrivati a Leopoli i pulmini sono stati svuotati e sono stati donati gli aiuti e poi gli stessi mezzi sono stati riempiti di persone da accogliere. Abbiamo potuto riportare indietro circa trecento fra mamme e bambini, di cui trentacinque disabili».

Pulmini arrivati anche a Frosinone…
«Attualmente ventiquattro sono a Frosinone, nei prossimi giorni arriveremo a una cinquantina. Per noi è stato l'ennesimo salto di fede perché già a Cittadella Cielo e nei vari centri accogliamo ragazzi con varie forme di disagio».

È importante anche aiutarvi per poter aiutare…
«Noi non abbiamo alcun tipo di sovvenzionamento e l'accoglienza ha i suoi costi, però abbiamo sentito questa urgenza proprio perché dinanzi alla sofferenza di mamme e bambini arriva tutto il dramma che stanno vivendo, ma vedi anche accendersi un sorriso in loro».

Chi volesse aiutare come può fare?
«Abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti per aiutare. Abbiamo bisogno di alimenti, contributi economici. Qualunque tipo di aiuto, anche di volontariato, soprattutto di persone che sappiano bene l'ucraino e l'italiano per aiutarci nel dialogo con loro. Sul sito di Nuovi Orizzonti nell'articolo "Cosa puoi fare per l'emergenza Ucraina" è possibile reperire tutte le informazioni. C'è stato un primo segno di solidarietà dalla Banca Popolare del Frusinate che ci ha dato 4.500 euro per questa missione, ma abbiamo calcolato che solo per coprire i costi delle circa 200 persone accolte in queste tre settimane ci vorranno 190.000 euro al mese e come sempre contiamo sulle offerte che in questo tempo di pandemia sono diminuite. C'e bisogno sicuramente del sostegno della città, di tutti. Ognuno può fare qualcosa che è una gocciolina; però poi abbiamo visto che tante gocce unite insieme, raggiunte dalla luce dell'amore, diventano arcobaleni capaci di illuminare l'inferno di molti. I ragazzi che sono andati in missione sono abituati a storie drammatiche che hanno vissuto anche in prima persona, però erano tutti in lacrime nel vedere la situazione che c'è lì, dove stanno arrivando mamme e bambini terrorizzati, che non sanno dove andare. Mogli che non sanno se il marito è vivo o è morto. È un dramma che per quanto la tv ce lo faccia vivere, quando poi incontri queste persone ti rendi conto che va molto oltre quello che le immagini ci fanno intuire».

Molti sono anche bambini...
«Abbiamo accolto bambini di tutte le fasce di età. Stiamo creando una sorta di asilo a Cittadella Cielo per i più piccoli e siamo in contatto con le istituzioni per l'inserimento di cinque adolescenti a scuola. Due ragazzi hanno ripreso a giocare a basket grazie alla disponibilità di una squadra di Frosinone che li ha accolti gratuitamente».

Vi siete uniti da subito all'appello di Papa Francesco… «L'obiettivo della missione era proprio quello di fare nostro il suo grido. Fermiamo questa follia, il massacro.
E per dare un segno, vogliamo essere costruttori di pace e vicini in tutti i modi a chi sta vivendo una tragedia che ci ha lasciati tutti attoniti».

Un messaggio di pace, di accoglienza a chiunque cerchi rifugio e protezione, quello di Chiara Amirante. Un invito anche alla pace interiore. È proprio il 12 aprile esce il suo nuovo libro dal titolo "La pace interiore. Liberarsi dall'ansia, dalle paure e dai pensieri negativi".