Da 194 anni portano avanti una missione che non ha prezzo: educare le giovani generazioni alla vita, esaltando la socializzazione e la formazione della personalità del bambino e del preadolescente. Svolgono, da quasi due secoli un compito fondamentale: fornire gli strumenti necessari per aiutare i bambini a crescere culturalmente, psicologicamente e socialmente, acquisendo anche un certo grado di responsabilità e autonomia e, infine, formandoli alla cittadinanza e alla vita democratica.
Le Suore Agostiniane Serve di Gesù e Maria, che hanno nella scuola d'Infanzia e Primaria "Sant'Agostino" un fortino di sapienza e saggezza, ogni giorno mettono in pratica, alla lettera, i precetti della venerabile Suor Teresa Spinelli. Maria Teresa aveva la consapevolezza della sofferenza del mondo, che ella stessa aveva sperimentato nella sua vita. Lei donna, in un mondo di uomini a volte violenti, in cui l'educazione era appannaggio di nobili e borghesia e non certo delle ragazze di umili origini, seppe cogliere nel suo tempo l'urgenza di vivere la radicalità del Vangelo in un mondo di periferia rispetto a Roma, come allora era Frosinone, dove approdò nel 1821 per dare inizio a una scuola pubblica per l'educazione delle bambine, la prima in assoluto in questa città, che accoglieva fanciulle di ogni ceto sociale. Vi arrivò ai primi di luglio, quando nella Chiesa di San Benedetto si stava svolgendo la novena della Madonna del Buon Consiglio.
Era convinta che, per cambiare una società violenta e provinciale, fosse necessaria l'educazione. L'ignoranza favorisce solo il pregiudizio e la paura dell'altro. Per lei l'istruzione doveva essere accompagnata da un rapporto personale di amicizia. Anche l'educazione doveva contenere quel comandamento che ha segnato la sua vita, il comandamento dell'amore di Dio e del prossimo. Scrive Fernando Bea nella vita della Spinelli: "Era (per lei) santità amare in grado eroico il Signore per amare il prossimo in suo nome. Essere amici di Dio, possedere la sua amicizia, farla norma di condotta per comunicarla agli altri. D'ora in poi sarà la sua vocazione. Portare agli altri, ai lontani, l'amicizia di Dio".
Oggi in un tempo cui la scuola sembra puntare tutto sull'efficienza e sulla concorrenza e mette in secondo piano il rapporto personale, l'amicizia, la comprensione, il dialogo, la persona dell'alunno, il messaggio di Maria Teresa è di grande attualità. È significativo che proprio in questo tempo in cui si parla di emergenza educativa la Venerabile Serva di Dio possa essere indicata come esempio per riscoprire il senso, il valore e l'impegno educativo in un mondo che induce all'autosufficienza e all'individualismo, in cui ognuno vorrebbe essere padrone di se stesso senza gli altri e a volte contro gli altri, dove è difficile fare comunità e vivere insieme nella diversità.
Maria Teresa Spinelli nacque a Roma il 1° ottobre 1789, da Michelangelo e Caterina Moretti. Per la sua educazione ed istruzione i genitori l'affidarono alle Maestre Pie Venerini. Amava leggere soprattutto brani della Storia Sacra, rivelando una spiccata sensibilità ed inclinazione per le cose di Dio. Data la sua precoce maturità, il 5 ottobre 1805, a soli 16 anni, fu data in sposa a Luigi Ravieli. Il marito si rivelò purtroppo di indole violenta e di idee rivoluzionarie. Maria Teresa, vittima delle continue ire del marito, offriva i patimenti subìti e le umiliazioni per la conversione del suo sposo. Il Vicariato di Roma intervenne, dietro preoccupata segnalazione dei vicini di casa, aprì un'inchiesta e decise la separazione dei coniugi.
Teresa tornò in famiglia già madre di una bambina: Maria Domenica. Per guadagnarsi da vivere entrò come balia ed istitutrice presso la nobile famiglia Stampa, seguendola addirittura fino a Ferentino durante il periodo dell'occupazione francese. Rientrata in famiglia ed occupatasi degli anziani genitori e della figlia, maturò la vocazione all'apostolato. Il 1° novembre 1820 ebbe una visione e si sentì chiamata alla missione educativa. Si dispose, quindi, ad andare ad aprire una scuola a Ferentino, dove era molto conosciuta, ma all'istante sentì una voce che le diceva: "Non a Ferentino ma a Frosinone ti voglio". Maria Teresa aprì, nel 1821, la prima scuola pubblica femminile di Frosinone: pubblica perché aperta a tutti, pubblica perché sovvenzionata dall'Amministrazione Comunale.
A Frosinone, infatti, come ricorda Padre Ignazio Barbagallo, il Comune si occupò dell'istituzione di una scuola femminile fin dal 1801. A quell'epoca si pensò di assumere solamente una maestra pubblica stipendiata con 85,70 scudi. Il 28 dicembre 1815 il Consiglio Pubblico della città, trattando dell'educazione e cultura delle fanciulle "egualmente troppo necessaria in questa città fino ad ora troppo trascurata", deliberò di assumere tre maestre e che le stesse dovevano essere quelle del Gesù in Roma, ossia le Maestre Pie Venerini. Queste, alla fine, non poterono venire e si decise di affidare la scuola femminile a Maria Teresa Spinelli. Questa venne a Frosinone per interessamento del Cavalier Domenico Antonio Guglielmi. Il 1° agosto 1821 aprì una scuola privata in casa Bompiani. Il favore e la stima che presto incontrò presso la cittadinanza, indusse gli amministratori del Comune ad affidare a lei la scuola comunale, che ancora non trovava il titolare. L'8 ottobre dello stesso anno la Spinelli ed altre due compagne furono alloggiate in casa Tamburelli e qui, ai primi di novembre, fu aperta la scuola. Ciò si rendeva necessario perché la Spinelli, d'accordo con il Comune, aveva anche aperto un collegio interno che si chiamò educandato, più la scuola di taglio e cucito.
Elogi e riconoscimenti dell'apprezzata opera educativa da parte delle autorità civili e religiose non tardarono a venire, come si legge in un documento del 1822: "Sorprende per verità con quale ordine essa sostiene, e regola l'istruzione, che consiste in leggere, e scrivere, e ne' lavori di mano proprj di una donna senza preterire l'Istruzione Cristiana, come su lavori più sottili per quelle che amano di esserne istruite. Più soddisfacente poi è il profitto, che si osserva ocularmente nelle Fanciulle affidategli. Eppure non conta ancora un Anno intiero la nuova Apertura di questa Scuola!". Nel settembre 1826 la scuola fu trasferita nell'ex convento di Sant'Agostino. Il 23 settembre 1827 portò a compimento la propria vocazione con la fondazione dell'Istituto delle Suore Agostiniane Serve di Gesù e Maria. La spiritualità agostiniana da lei abbracciata, incentrata sul cor unum et anima una in Deum di cui S. Agostino si è fatto promotore sedici secoli fa, e il carisma specifico del servizio, sull'esempio di Gesù e Maria, sono sintetizzati nel nome dato alla Congregazione.
Durante la seconda guerra mondiale il convento e la scuola vennero distrutti dalle bombe. L'unico pezzo di muro che rimase in piedi fu l'angolo della chiesa con la nicchia della statua della Madonna di Guadalupe. Da lì riprese la ricostruzione e la scuola riprese la sua attività che, ancora oggi, prosegue ininterrotta.