Molti centri di cura si preparano a celebrare la "Giornata mondiale dell'autismo", fissata per il due aprile. L'obiettivo è far conoscere meglio e sensibilizzare la popolazione sui disturbi dello spettro autistico (in sigla Asd) che si manifestano nei primi anni di vita e colpiscono un numero sempre maggiore di bambini.

Anche in Italia i dati sono oggettivamente allarmanti: siamo ormai giunti a un bambino su quarantacinque con problemi di autismo di varia gravità. E negli ultimi anni la tendenza è in costante aumento.

La diagnosi precoce è decisiva per poter trattare al meglio i disturbi. Ma quali sono i primi segnali che i genitori possono cogliere e a chi devono rivolgersi? Esistono dei fattori di rischio? C'è una correlazione tra i vaccini e l'autismo? Quali terapie vengono fornite dal servizio sanitario e qual è l'utilità dei trattamenti alternativi come l'arte terapia o la pet terapy?

Ne abbiamo parlato con uno specialista di lunga esperienza, il dottor Giuseppe Nucera, psichiatra, psicoterapeuta e neuropsichiatra infantile, responsabile della Struttura complessa "Salute mentale e riabilitazione dell'età evolutiva" della Asl di Frosinone.

A lui abbiamo chiesto di fornirci alcune informazioni e di sfatare qualche luogo comune.