È possibile che siate rimasti scioccati nel vedere una Regina d'Inghilterra dalla carnagione scura in Bridgerton, la nuova serie Netflix che sta spopolando: padrona di sé e incredibilmente affascinante, Carlotta governa una corte che ha molti più personaggi afroamericani e asiatici di quanto si sia mai visto fino ad oggi in film in costume. Senza dubbio, qualcuno avrà pensato che si tratti di una licenza poetica della produttrice Shonda Rhimes (cui dobbiamo serie come Grey's Anatomy e Scandal) o dell'implementazione degli standard di diversità dettati recentemente dall'Academy di Hollywood.

E invece, sorprendentemente, c'è una storia vera alla base della scelta di far interpretare il personaggio dall'attrice afroamericana (e apertamente lesbica) Golda Rosheuvel, e cioè che Carlotta di Meclemburgo-Strelitz, sposa di re Giorgio III e regina consorte d'Inghilterra, aveva effettivamente origini africane. Tuttavia, come chi di noi ha visto The Crown potrà facilmente immaginare, questa informazione è stata custodita gelosamente negli archivi reali, e non è stata rivelata fino al 1996, durante il programma Frontline del canale televisivo statunitense PBS.

Stando a quanto riferisce la BBC, è stato lo storico Mario de Valdes y Cocom a sottolineare che esistevano indizi a conferma del fatto che la Regina Carlotta fosse una discendente diretta della portoghese Margarita de Castro y Sousa, e si è dovuto tornare indietro di diverse generazioni per collegare la sua figura al ramo nero della casata reale portoghese e con la marocchina Madragana Ben Aloandro, una donna nordafricana amante del re portoghese Alfonso III.

Come riflette il giornalista Stuart Jeffries su The Guardian, sembra che la teoria stia guadagnando popolarità: "È uno dei più grandi "e se" della storia. "Se fosse stata nera", dice la storica Kate Williams, "ciò aprirebbe importanti ipotesi non solo sulla famiglia reale (britannica), ma anche sulla maggior parte dell'Europa, considerando che si trovano discendenti della regina Vittoria nella maggior parte delle famiglie reali in Europa e oltre. Se classifichiamo Charlotte come nera, allora anche la regina Vittoria e tutta la nostra famiglia reale, anche il principe Harry, sono neri… un concetto molto interessante".

Un'altra curiosità che non possiamo non menzionare è che la regina Carlotta è stata la seconda consorte più longeva sul trono britannico: 57 anni e 70 giorni, superata solo dall'attuale regina Elisabetta II. E di certo, si è parlato molto della sua figura negli ultimi anni, nello specifico da quando il principe Harry ha annunciato che avrebbe sposato l'attrice Meghan Markle, e il mondo intero ha iniziato a chiedersi cosa avrebbe comportato il rivoluzionario evento, ossia che una donna bi-razziale occupasse un posto di rilievo come membro della famiglia reale britannica – senza sapere che era già accaduto in passato.

Molti storici britannici ritengono che la distanza generazionale tra lei e il suo predecessore sia così grande che il suggerimento che ci sia una chiara connessione sembra persino "ridicolo", sebbene, chissà, forse le leggi di Mendel avrebbero potuto operare in modo capriccioso in questo caso. Ma che abbia o meno veridicità storica, sia che si tratti di una finzione o di una fantasia d'epoca, è indubbio che ci siano stati matrimoni interrazziali nelle élite durante la storia. Anche se fosse per non ripetere la stessa storia più e più volte sia nella sostanza che nella forma, seppure abbia trame prevedibili e una storia in molti sensi non originale e benché oltretutto dipinga un ritratto poco lusinghiero ed empowering delle donne in quel periodo, la serie tv ha il merito di presentare un cast diverso e un universo reinventato, un passato in cui tutte le etnie sono finalmente uguali, e il primo dei rubacuori è un duca afroamericano.