Il dibattito storico va avanti da decenni. Tanto si è parlato di riforme istituzionali. Ma ha senso parlare di una provincia unica del Basso Lazio? Sono territori che possono stare insieme per storia, cultura e tradizioni? La recente incompiuta riforma Delrio, quella che rivisita le province, che prevede l'accorpamento della Ciociaria con le terre terre pontine-ausone-aurunche, è davvero storicamente sballata? È, come tanti hanno affermato, un abominio storico e giuridico?
Guardandoci alle spalle, e sfogliando nuovamente le polverose pagine dei libri di storia, mai troppo lette da certi parlamentari e rappresentanti istituzionali che sovente non sanno nulla del territorio che sono chiamati dai cittadini a governare, ci accorgiamo che, in verità, l'accorpamento ha un illustre precedente: la provincia di Campagna e Marittima. Istituita nel dodicesimo secolo, comprendeva, nel suo nucleo originario, le terre che andavano da Ostia ai confini del Regno delle Due Sicilie, ovvero tutta la zona litoranea da Terracina alle porte quasi di Roma, parte del sud dell'attuale provincia romana, l'odierna provincia di Latina e la provincia di Frosinone, fatta eccezione per il Sorano e per il Cassinate. Il capoluogo è quasi sempre stato a Frosinone, che fin dall'antichità ha svolto la sua funzione centripeta in tutto il circondario. Temporaneamente veniva spostato solo per motivi di difesa, di convenienza e di necessità del rettore di Campagna e Marittima, essendo Frosinone, in virtù della sua posizione privilegiata al centro della valle del Sacco e raccordo delle principali vie di comunicazione con Roma, obiettivo preferito degli eserciti. La provincia nei secoli subì continui mutamenti, cambiamenti di assetti fino all'ultimo nell'Ottocento, quando venne divisa in due: la Campagna con capoluogo Frosinone e la Marittima con capoluogo Velletri.
Il territorio ha giocato un ruolo storico nella costruzione del potere temporale pontificio. È stata la prima provincia nella quale i pontefici hanno sperimentato le forme di governo estese successivamente alle altre del Patrimonium Sancti Petri dopo la ricomposizione del Patrimonio della Chiesa ad opera di Innocenzo III. Diversi fattori hanno posto le condizioni per un precoce inquadramento istituzionale, caratterizzato da una precisa definizione dei confini e dalla presenza di un ufficiale di nomina pontificia già nel corso del XII secolo. Anzitutto, nel territorio della provincia i beni patrimoniali della Chiesa erano molto consistenti e il Papato aveva stabilito solide relazioni con le aristocrazie locali già nel 1100; inoltre per lunghi periodi i pontefici avevano cominciato a soggiornare in alcune delle città principali. La posizione a confine con il Regno di Napoli rendeva tutta la provincia una vasta terra di frontiera, nella quale si incontravano e talora scontravano usi e consuetudini radicati nelle popolazioni, i dòmini avevano beni e diritti sulle due parti del confine. La provincia di Campagna e Marittima ha avuto quasi seicento anni di storia ed ha, di fatto, cessato la sua esistenza con l'avvento del Regno d'Italia. Nell'immaginario collettivo e nell'humus culturale è, tuttavia, rimasto il retaggio dei secoli passati, che si riscontra anche nell'insofferenza delle genti del Sorano e del Cassinate ad appartenere alla provincia di Frosinone, avendo quelle realtà maggiori elementi di comunanza culturale con il Casertano e il Napoletano ed anche con l'Abruzzo.
Alla luce di ciò, la nuova provincia del Basso Lazio, pur con qualche riserva di carattere storico e geografico, ma supportata da una visione politica, non risulta un'ipotesi, poi, così peregrina. Il vero abominio, se così lo vogliamo chiamare, o il vulnus verso quasi mille anni di storia, sarebbe istituire il capoluogo a Latina e non a Frosinone per ragioni storiche, geografiche e diciamo anche istituzionali. Frosinone città ha una storia ultramillenaria, Latina è città di fondazione e ha un passato storico riassumibile in poche pagine; la Ciociaria come entità geografica e culturale va dalla bassa provincia romana fino al mare, l'agro pontino ha iniziato ad avere una sua dignità solo dopo la bonifica del Ventennio; la provincia di Frosinone venne istituita nel 1926, quella di Latina nel 1934. Non può essere solo un criterio demografico a determinare l'individuazione del capoluogo, ma alla base deve esservi un profondo ragionamento che tiene conto di numerose variabili.