Linee e forme indefinite, guidate da una colorazione attenta e misurata, organizzata sulla tela in un contesto armonioso tra pieni e vuoti, donano quell'equilibrio autentico che c'è tra colori e luci. Forme e colori, nei lavori di Gianna Pietrobono si articolano in strutture visive sempre diverse.
Basta un minimo ‘attimo' tonale, una lieve modifica delle linee definitorie a variare la struttura, a produrre diversi dinamismi percettivi, modulazioni ritmiche e cromatiche che attraggono lo sguardo del fruitore coinvolgendolo nella dimensione spazio-temporale dell'opera. I suoi lavori non si riducono mai ad un prodotto seriale o commerciale: tensioni ed equilibri artistici si rivelano ad una lettura attenta e approfondita, per spingersi oltre la superficie delle cose, dove dilaga l'ebbrezza conoscitiva del pensiero, il suo desiderio di appropriazione e riformulazione creativa.
La Pietrobono infatti, stabilisce, con il mezzo espressivo pittorico, un rapporto duttile e mutevole, muovendosi con leggerezza tra le diverse tecniche e modalità operative e sfidandosi a sempre nuove sperimentazioni di materia e di colore.
Una pittura istintiva e, nello stesso tempo, studiata nella sua complessità, Gianna Pietrobono sofferma la sua attenzione su forme indefinite dalle quali emergono immagini di vita reale. Le sovrapposizioni delle linee e dei colori vivono nella memoria dell'artista dando vita a luoghi atemporali, che si osservano, si intrecciano e che sono in grado di esprimere sensazioni profonde.
I segni nella pittura di Gianna Pietrobono sono, ora traiettorie che delineano lontananze di confini fra campiture dipinte, siano figure, forme o astrazioni, ora intrecci fitti e rappresi, spesso graffiti, disseminati come un contrappunto saliente, nello spartito ampio e sovrano della pittura.
Gianna Pietrobono con notevole padronanza pittorica, unisce l'informale ad una ricerca artistica ad ampio spettro, da cui si evince un tracciato poetico dettato dalle emozioni e dai sentimenti più profondi. Nei suoi lavori troviamo una grande varietà della forma e del contenuto dove il segno si moltiplica, si spezza e il colore steso sulla tela con abilità e ingegno creativo, esprime una ricerca che studia la contemporaneità sociale attraverso le inclinazioni profonde di un'analisi in grado di coniugare il concetto con l'immaginazione, e, la razionalità con l'emozione. Nel suo fare arte, il ritmo è vivace e vitale, ci si trova davanti a una danza del colore, dove è quest'ultimo a generare le forme, a renderle vive e presenti, davanti ai nostri occhi.
Libertà cromatica, quella che l'artista di Alatri mette in campo, che si avvicina ad una libertà di stile, lungo la rotta che passa il confine tra il formale e l'informale dove, non si capisce se è la forma a perdere consistenza o se l'informe ad assumere corporeità, mentre è certo che nel quadro c'è realtà e fantasia, c'è concretezza, ma anche sogno, c'è il desiderio di un mondo migliore e la certezza che tale ideale, sia oggi ancora possibile e realizzabile. Il colore, esorbitante nella sua carica contenutistica, accende la tela.
Lo spazio viene conquistato, progressivamente, con la stesura di toni forti che si misurano in un equilibrio surreale. La ricca trama pittorica corrisponde all'esplosiva tensione intima della pittrice. Nel paesaggio, vario e composto, Gianna Pietrobono ripassa il suo intimo.
II colore, i più colori, avidamente ricercati, la liberano, le permettono di studiarsi, di ricercare, di vivere. La stessa artista è inserita nel volume 3 di "Itinerari d'Arte".