Il cromatismo che delinea le forme nei lavori del giovane Manuel Ruffaldi, che, per la sua ricerca artistica sceglie due filoni espressivi, quello astratto e quello paesaggistico in chiave moderna, ad essere il principale soggetto attraverso cui i soggetti prendono forma e le emozioni si sostanziano.

Passato e presente si incontrano, si fondono, e nel colore, nella passione per esso e trovano il linguaggio espressivo, atto a lasciare che l'estro creativo dell'artista che incontriamo questa settimana possa compiersi. La spontaneità che si evince è la base su cui le scelte pittoriche del Ruffaldi prendono forma, l'istintiva creazione del segno si attua attraverso cromie diverse e talvolta contrastanti, che creano atmosfere di particolare intensità. La spontaneità della pennellata è un inno alla fantasia che nel suo immaginario pittorico esplode con un'esultanza di colori intonati ad un armonico vivere.

E' noto che le opere e i colori, riflettono l'intima natura dell'artista che rivela capacità di riflettere emozioni positive, espresse mediante un'evidente brillantezza cromatica: Rosso, giallo, verde: colori intensi, come forte e intensa è certamente la sua personalità. Parliamo di un'artista che oltre alla pittura, guarda con attenzione alla litografia, molto particolare la sua rivisitazione in chiave moderna del paesaggio di Frosinone, da cui ha appunto realizzato una lito con quel tocco di originalità, e soprattutto con quei cromatismi che la contraddistinguono e che dà ad essa, quella cifra stilistica personale.

Energia pittorica e vigore cromatico rappresentano i due perni espressivi della ricerca artistica del giovane Manuel Ruffaldi, l'impiego del colore appare vibrante ed istintivo grazie alla brillantezza degli acrilici sulla tela e agli accostamenti tonali di forte impatto emozionale. Egli, utilizza il colore in modo del tutto personale, risolve il proprio pensiero pittorico tramite un'infinita serie di abili segni. Egli mette l'accento sull'emozione espressa dal colore, dalla luce, nel sintetizzare una visione che corrisponde al suo stile personale, alla sua indole, ai sentimenti chiari e positivi del suo animo artistico. 

A prima vista infatti, i quadri del giovane Manuel Ruffaldi colpiscono e soddisfano per quelle accensioni, quei riverberi e quella gradevolezza complessiva da cui sono strutturati. Il colore guida lo sguardo dell'osservatore all'interno di una dimensione spaziale illimitata, passando attraverso diversi strati di lavorazione ottenuti combinando colori acrilici e pigmenti materici. Un rapporto dinamico, naturalmente, che restituisce al colore la sola forza generativa di campi di energia e di ritmi che tendono a dare all'opera una funzione più che altro spaziale. Il foglio, la tela, allora, sono centro di irradiazione, sorgente di luce derivante da ritmi interni e non da fonti esterne all'incisione o alla litografia. La stessa architettura delle linee, scabra pur nel ritmo dei valori geometrici, vibra sempre per un variare di luce, mai per un azzardo d'istinto.

Un rapporto dinamico, naturalmente, che restituisce al colore, la sola forza generativa di campi di energia e di ritmi che tendono a dare all'opera una funzione più che altro spaziale. Le sue pennellate, istintive, ma non casuali, offrono a Ruffaldi, la chiave per scoprire la sua visione della realtà, libera dalle costrizioni dei contorni. I suoi segni incisivi ci invitano a entrare nel suo animo, a condividerne così le passioni.