«Slanciato e di colore nocciola chiaro, misurato nella cottura, il panettone di Dolcemascolo è un esempio di leggiadria: composto e regolare all'esterno,ha un impasto giallino chiaro e luminoso, con l'occhiatura perfettamente allungata verso l'alto e la vaniglia ben visibile. La struttura? Praticamente zucchero filato! Perfetta. Soffice e umido, è delicato, soave, al naso come in bocca, sa di buono, un intreccio equilibrato di burro, lievito e dolce. È accogliente, soffice, gentile, lavorato benissimo, non eccessivo ma complesso e armonico. Pulitissimo. Un panettone che non stanca e invita all'assaggio. Ancora e ancora». Questo è il panettone di Dolcemascolo secondo il prestigioso Gambero Rosso.

Ma soprattutto questo è il panettone che una giuria altamente qualificata ha decretato come il migliore d'Italia. Primo fra trentasette panettoni, firmati dalle più grandi pasticcerie italiane come Opera Waiting, arrivata seconda, e Il Chiosco, terzo ex aequo con Calciano e Tiri 1957. L'assaggio era alla cieca. Una classifica difficile da stilare vista la "sublimità" dei panettoni in gara. Ci sono stati testa a testa con pochi centesimi di punto a separare le aziende entrate in classifica.
I campioni sono stati spogliati di qualsiasi elemento che li avrebbe potuti rendere riconoscibili. A identificarli solo un numero.
Si usa così, per evitare condizionamenti durante la valutazione. In giuria un panel di otto professionisti che hanno dovuto cimentarsi in: analisi visiva dell'aspetto esterno, analisi visiva dell'interno, analisi olfattiva, gustativa, della struttura e della frutta. A loro, poi, è toccato dare un giudizio complessivo e un voto in centesimi. E i giudici non hanno potuto fare altro che incoronare la Ciociaria rappresentata dal panettone perfetto di Matteo Dolcemascolo, che ormai non si può più definire un talento emergente dell'arte pasticcera ma un maestro.

Trent'anni in un solo boccone, dunque. Può sembrare riduttivo eppure è l'esatta sintesi del lungo viaggio che la famiglia Dolcemascolo ha compiuto dai suoi esordi con la loro piccola pasticceria di Madonna della Neve ad oggi, quando è stata insignita dell'am bitissimo riconoscimento di miglior panettone d'Italia dall'auto revole rivista di settore Il Gambero Rosso.
Un percorso fatto d'im pegno e sacrifici costanti, di ricerca e passione verso la propria professione. E proprio ora, con il trentesimo compleanno dell'azienda alle porte, è arrivato il premio più ambito, quello in cui si è riversato l'impe gno di tre generazioni di pasticcieri: dal sempre compianto nonno Salvatore a Massimo, fondatore dell'attività di Frosinone, fino a Matteo, che ne ha ereditato le migliori qualità e che ora con grande merito ne riceve i riconoscimenti. E questo nel mondo della pasticceria internazionale è sicuramente uno dei premi più importanti, poiché il panettone è un dolce di pura tecnica, un difficilissimo banco di prova per chi vuole definirsi pasticciere, visto che gli ingredienti sono stabiliti per legge (con piccole varianti ammesse) e quindi,a decretare la migliore fattura è proprio il metodo, la manualità che il singolo pasticciere riversa nelle sue creazioni.

Emozionatissimi e forse ancora increduli, senz'altro esausti, Simone e Matteo Dolcemascolo, principali autori di un disegno che oggi trova compimento, commentano: «Ce l'abbiamo messa tutta e se oggi ce l'abbiamo fatta è soprattutto merito dei nostri genitoriper ivalori checi hanno trasmesso. Se abbiamo raggiunto questo risultato è grazie a loro e al nostro spirito di sacrificio, all'umiltà con cui ci siamo rivolti negli anni a questo mondo esclusivo, ma anche e soprattutto lo dobbiamo ai clienti, ai collaboratori, ai fornitori. Questo risultato è frutto di costante ricerca e formazione, dell'andare fuori dai nostri confini e dalle nostre teste per vedere come gira il mondo e cosa ha da insegnarci,diaspirare aunlivellodi professionalità sempre più alto. Oggi siamo contentissimi perché è stata premiata una famiglia, una visione, una grande squadra.