Il 26 maggio 2002 ad Alatri vanno a votare per le elezioni comunali 18.937 dei 21.654 aventi diritto. Vale a dire l'87,45%. Percentuali di altri tempi. Le schede bianche sono appena 126, quelle non valide 547. Lo schema politico è in realtà molto semplice. Ci sono due coalizioni molto forti che si contrappongono, una guidata da Giuseppe Morini, l'altra da Costantino Magliocca. Poi c'è anche Vanessa Cremaschi, di Rifondazione Comunista. Ma il primo turno dà l'idea di un braccio di ferro incertissimo tra il centrodestra e il centrosinistra. Per Costantino Magliocca votano 9.092 persone, il 49,44%. La sua coalizione ottiene meno voti dal punto di vista assoluto (8.936), ma a livello di percentuale arriva al 51%.

Con questo tipo di schema: 4.102 voti (23,41%) per Forza Italia, 2.447 (13,97%) per Alleanza Nazionale, 2.035 (11,62%) per l'Unione di Centro, 352 (2,01%) per il Nuovo Psi.
Alla guida del centrosinistra c'è Giuseppe Morini: 9.026 voti, il 49,08%. La coalizione si ferma a 8.328 voti, il 47,53%. La civica di Morini arriva al 25,06%, con 4.391 voti. Poi La Margherita: 2.043 preferenze, l'11,66%. Seguono i Democratici di Sinistra: 1.468 voti, l'8,38%. La Lista Di Pietro di voti ne ottiene 426, il 2,43%. Vanessa Cremaschi (Rifondazione Comunista) arriva all'1,48%, con 272 voti. Mentre la lista di consensi ne ottiene 256 (1,46%).

Quindici giorni dopo si va al ballottaggio in un clima di grande incertezza, considerando che Magliocca e Morini sono praticamente appaiati. In molti ritengono che possa ripetersi un ballottaggio all'ultimo tuffo, come quello tra Patrizio Cittadini e Antonello Iannarilli. Invece non va così. Perché Giuseppe Morini vince con il 52,50%, ottenendo 9.415 voti e aumentando così considerevolmente la quota del primo turno. Mentre Costantino Magliocca non va oltre il 47,80%: 8.622 voti, diversi di meno rispetto a due settimane prima. La percentuale di votanti si abbassa, ma non considerevolmente. Al ballottaggio va a votare l'84,81% degli aventi diritto, cioè 18.364 persone. Il trionfo è tutto di Giuseppe Morini.