Il 14 ottobre 2014 si vota alle provinciali, per la prima volta dopo la riforma Delrio. E' cambiato tutto: niente più elezione diretta del presidente e dei consiglieri. L'ente è divenuto di secondo livello: significa che alle urne andranno gli addetti ai lavori, vale a dire i sindaci e i consiglieri dei Comuni della provincia di Frosinone. Per eleggere presidente uno dei sindaci. Così come anche i consiglieri potranno essere eletti tra gli amministratori locali. Pure sul piano politico la "rivoluzione" è forte: dopo le dimissioni di Antonello Iannarilli (per concorrere alle regionali), Giuseppe Patrizi è stato nominato commissario.

Ma per il ruolo di presidente della Provincia di Frosinone si gioca un inedito derby nel Partito Democratico. Da un lato c'è il sindaco di Ferentino Antonio Pompeo, fortemente voluto dall'allora senatore Francesco Scalia, che è riuscito a raggiungere accordi prima con il Nuovo Centrodestra di Alfredo Pallone e poi anche con Forza Italia di Mario Abbruzzese.

Dall'altra parte c'è Enrico Pittiglio, sindaco di San Donato Valcomino: il candidato ufficiale del Partito Democratico è lui, fortemente voluto da Francesco De Angelis. Inizialmente il centrosinistra aveva pensato all'indicazione del leader dei Socialisti Gianfranco Schietroma, sul quale avrebbe dovuto convergere anche Forza Italia. Ma dopo un drammatico confronto interno era arrivato il contrordine "azzurro": si va su Pompeo. Scelta indicata in particolare modo dal sindaco Frosinone Nicola Ottaviani, in quel momento uomo di punta di Forza Italia.

il meccanismo elettorale si fonda sul voto ponderato, vale a dire che gli amministratori dei Comuni più grandi hanno un voto più "pesante" dei loro colleghi degli enti più piccoli.
Vince Antonio Pompeo con 50.174 voti ponderati. Enrico Pittiglio si batte come un leone, ma alla fine deve arrendersi: 43.159 voti ponderati. Il Partito Democratico è lacerato, spaccato esattamente in due: da una parte De Angelis, dall'altra Scalia. Pompeo vince nei Comuni più grandi, mentre Pittiglio in quelli più piccoli. Sul fronte delle liste, trionfano i Democratici per Pompeo: 70.884 voti ponderati, il 45,30%. I consiglieri eletti sono 4: Massimiliano Quadrini, Germano Caperna, Domenico Alfieri e Andrea Velardocchia. Al secondo posto si piazza la lista di Forza Italia: 22.677 voti ponderati, il 31,99%. I consiglieri provinciali eletti sono 3: Danilo Magliocchetti, Vittorio Di Carlo, Gianluca Quadrini. Poi c'è il Partito Democratico: 22.610 voti ponderati, il 31,90%. I consiglieri eletti sono 3: Antonio Cinelli, Alessandro D'Ambrosio e Gianni Bernardini, che però è un esponente del Partito Socialista Italiano. Quindi la lista del Nuovo Centrodestra-Udc: 13.008 voti ponderati, il 18,35%. Due i consiglieri: Massimiliano Mignanelli e Andrea Amata. Si presenta anche la lista Acqua Rifiuti Sanità Lavoro: 3.088 voti ponderati, il 4,36%. Nessun consigliere eletto.

Nel corso della consiliatura lo strappo all'interno dei Democrat si ricuce, grazie alla doppia mediazione del presidente Antonio Pompeo e del segretario provinciale Simone Costanzo.