Alle elezioni comunali di Frosinone del 2007 non c'è bisogno del ballottaggio per sapere chi è il sindaco. Per la prima volta da quando è stato introdotto il sistema dell'elezione diretta la partita si conclude al primo turno. Con la vittoria di Michele Marini (centrosinistra), per due mandati "vice" di Domenico Marzi. Per la verità la partita più complicata Michele Marini la gioca (e la vince) prima, quando cioè si deve definire il candidato sindaco della coalizione. Il leader socialista Gian Franco Schietroma gli preferirebbe il presidente dell'ordine dei medici Fabrizio Cristofari. Domenico Marzi non si sbilancia, ma è evidente da allora che il feeling con Marini non c'è. Alla fine però il vicesindaco la spunta e, quando arriva l'appuntamento con le urne, il 27 e 28 maggio 2007, i numeri danno ragione a lui. Ottiene 16.909 voti, il 53,3% e diventa sindaco al primo turno. Anche per le divisioni del centrodestra, fiutate con largo anticipo da Nicola Ottaviani, che infatti decide di prendersi una consiliatura sabbatica, non presentandosi. In campo c'è Adriano Piacentini, che però è impegnato in tutta la campagna elettorale a difendersi dagli attacchi della sua coalizione. E fino al momento della candidatura le critiche arrivano perfino dall'allora leader di Forza Italia Antonello Iannarilli. In corsa poi c'è pure Riccardo Mastrangeli, anche lui esponente di centrodestra. Adriano Piacentini alla fine raccoglie comunque 11.277 voti, il 35,6%. Mentre Riccardo Mastrangeli arriva a 2.807 preferenze, l'8,9%. Alla competizione elettorale partecipano altri due candidati a sindaco. Il primo è Ivan De Santis (lista civica Alternativa Verde Rifondazione Democratica): 494 voti, l'1,6%. Il secondo è Maurizio Tivinio (Alternativa con Alessandra Mussolini): 213 voti, lo 0,7%.

Ma veniamo alle liste. A sostegno di Michele Marini ce ne sono 10. L'Ulivo ottiene 4.855 voti, il 16,1%. Riuscendo ad eleggere 8 consiglieri comunali. I Socialisti Democratici Italiani di Gianfranco Schietroma vanno per conto proprio e centrano un risultato enorme: 4.434 voti, il 14,7%. Vale a dire 7 consiglieri comunali. Exploit anche della lista civica Michele Marini Sindaco: 3.336 voti, l'11,1%: 6 consiglieri comunali eletti. Quindi Udeur Popolari: 823 voti (2,7%) e 1 consigliere comunale. Segue la Lista Tucci per Marini Sindaco: 690 voti (2,3%) e 1 consigliere comunale. Poi Federazione Verdi-Comunisti Italiani-Rifondazione Comunista: 603 voti (2%) e 1 consigliere comunale. Non eleggono consiglieri comunali ma partecipano alla vittoria il Terzo Polo (542 voti, l'1,8%), Italia dei Valori (512 voti, l'1,7%), la Democrazia Cristiana (379 voti, l'1,3%), la lista civica Giovani Leoni (118 voti, lo 0,4%).

Per quanto riguarda il centrodestra a sostegno di Adriano Piacentini, Forza Italia elegge 5 consiglieri comunali, in virtù di 4.112 voti (13,7%). Poi Alleanza Nazionale: 3.442 voti (11,4%) e 5 consiglieri comunali. L'Udc ottiene 2.349 preferenze (7,8%) e 3 consiglieri comunali. Della coalizione fanno parte altresì la lista civica Frosinone Futura Lista Piacentini (650 voti, il 2,2%), il Movimento per l'Autonomia (236 voti, lo 0,8%) e la Fiamma Tricolore (186 voti, lo 0,6%).
Sul versante di Riccardo Mastrangeli, 1.224 voti (4,1%) per la Democrazia Cristiana per le Autonomie: 1 consigliere comunale. Poi 745 voti (2,5%) per una lista formata dal Pri e da altre forze politiche e 364 preferenze (1,2%) per l'Italia di Mezzo.

Il dato politico è che per la terza volta consecutiva il centrosinistra vince le elezioni comunali di Frosinone: 2 volte con Domenico Marzi, 1 con Michele Marini.