Le elezioni comunali del 2002 entrano a far parte di diritto della storia politica di Frosinone. Il ballottaggio tra il sindaco uscente Domenico Marzi e lo sfidante Nicola Ottaviani viene seguito in tutta Italia, come conferma la visita di Silvio Berlusconi, dominus incontrastato del centrodestra in quel momento, tra il primo e il secondo turno. Ma in quella campagna elettorale vennero anche Massimo D'Alema, Gianfranco Fini, Pierferdinando Casini, Franco Marini. Tutti. Era forte la sensazione che la partita in gioco fosse destinata ad andare oltre i confini del capoluogo.

E nella lista di Alleanza Nazionale c'era l'allora presidente della Regione Lazio Francesco Storace. Insomma, tutti i riflettori puntati sul Comune capoluogo. 
Il primo turno si svolge il 26 maggio 2002 
Altissima l'affluenza: si recano alle urne 34.170 dei 40.431 aventi diritto, l'84,51%.
Il sindaco in carica Domenico Marzi, che guida la coalizione di centrosinistra, ottiene 16.087 voti, il 48,53%. Nicola Ottaviani, candidato sindaco della coalizione di centrodestra, risponde con 15.580 voti, il 47%. Meglio di lui fanno le liste della coalizione: 15.999 voti, il 51,12%. Ossia la maggioranza assoluta. Significa che comunque andrà a finire il ballottaggio, il centrodestra avrà la maggioranza in consiglio comunale. E infatti sarà la consiliatura della cosiddetta "anatra zoppa".

Gli altri candidati a sindaco sono Gennarino Scaccia (Lista per Frosinone: 979 voti, il 2,95%), Paolo Iafrate (Rifondazione Comunista: 440 voti, l'1,33%), Mario Ruggeri (Lega Nord: 61 voti, lo 0,18%). Le liste a sostegno di Domenico Marzi sono 7. I Democratici di Sinistra prendono 4.130 voti (13,20%). Al secondo posto si piazza la lista civica Uc Alleanza per Frosinone, nella quale ci sono Biagio Cacciola e Alessandra Mandarelli: 3.339 voti, il 10,67%. E' la lista voluta fortemente proprio da Marzi. Poi lo Sdi di Gian Franco Schietroma: 2.914 voti, il 9,31%. Quindi la Margherita: 2.317 voti, il 7,40%. Michele Marini ottiene oltre mille preferenze, risultando, in termini percentuali, il più votato d'Italia. I Verdi ottengono 886 voti, il 2,83%.

Sono 7 anche le liste che appoggiano Nicola Ottaviani. Forza Italia fa il boom e ottiene 5.643 voti, il 18,03%. Alleanza Nazionale arriva a ruota: 5.252 voti, il 16,78%. L'Unione di Centro 3.192 preferenze, il 10,20%. Poi la lista Ottaviani per Frosinone: 1.129 voti, il 3,61%.

Il ballottaggio si svolge il 10 giugno 2002

L'effetto traino del voto delle liste non c'è più, anche se è chiaro che il centrodestra avrà la maggioranza in aula. Ma proprio nel centrodestra avvengono le solite manovre, quelle che alla fine penalizzeranno Nicola Ottaviani. Fatto sta che Domenico Marzi aumenta i voti rispetto a quindici giorni prima: 16.841 (il 26 maggio ne aveva ottenuti 16.087), il 54,38% (il 48,53% due settimane prima). E firma uno storico bis alla guida del Comune di Frosinone. Nicola Ottaviani passa da 15.580 voti (47%) a 14.128 (45,62%). Nel quartier generale di Marzi si festeggia fino a tarda notte, in quello di Ottaviani inizia una drammatica resa dei conti, l'ennesima nel centrodestra.

Il presidente della Regione Lazio Francesco Storace osserva attentamente la situazione, che studia nei minimi dettagli. L'anatra zoppa "vola" alla prima seduta del consiglio comunale, quando bisogna eleggere il presidente. La scelta ricade su Marilena La Marra, eletta nel centrodestra. Al termine di una seduta incandescente (celebre lo scontro verbale tra Francesco Storace e Biagio Cacciola), Marilena La Marra viene eletta alla guida del consiglio comunale di Frosinone. Domenico Marzi e Maurizio Ferrante, che erano in vacanza all'estero, tornano in tempo per la seduta consiliare, prendendo l'aereo.