Joe Wright torna negli anni del secondo conflitto mondiale dopo aver diretto il bellissimo "Espiazione" nel 2006. Ne "L'ora più buia" (su Netflix) il cardine della narrazione saranno i giorni che precedono l'ingresso dell'Inghilterra nella seconda guerra mondiale. Il mondo politico inglese è sconquassato dalla caccia alla testa di Neville Chamberlaine, giudicato troppo debole per sostenere il Paese in un momento come quello della guerra alla Germania nazista di Hitler. Winston Churchill, nevrotico e burbero politico inglese che non gode delle simpatie dei suoi colleghi, viene scelto come successore alla guida del partito e del Paese. Alla nuova avventura politica di Churchill si lega la storia di Elizabeth Layton, stenografa scelta come segretaria.

Nel frattempo la Germania invade Belgioe Olanda, complicando lo scacchiere militare europeo. Costretto a doversi guardare le spalle dagli alleati ancor prima che dai nemici, Winston viene ingabbiato tra la scelta, proposta dal conte di Halifax, di trattare la pace col fuhrer, oppure dissotterrare l'ascia di guerra. L'Inghilterra nella sua ora più buia pende dalle labbra di un burbero politico con una stretta relazione con sigari e alcolici. Un film di intrecci e intrighi, politici e umani, nel quale viene raccontata la figura dietro l'ombra del politico ammirato e odiato in patria. Da sempre figura divisiva sia per i modi sia per come la sensibilità odierna si stia confrontando con le figure del passato.

Il film è un racconto romanzato di uno dei tanti periodi topici all'interno della monarchia inglese e a permettere la riuscita di un prodotto così singolare sono diversi fattori. Innanzitutto il protagonista, Gary Oldman.
Sembra quasi non fare più notizia che l'attore londinese sia una stella in ogni pellicola a cui partecipi, eppure questo film gli è valso il primo Oscar della sua carriera come miglior attore protagonista. Il particolarissimo timbro vocale di Oldman richiede, per godere di un'esperienza superba, la visione in lingua originale.

A seguire c'è un cast che interpreta le sfaccettature di una società su più livelli in maniera esemplare: Ben Mendelsohn è lontano dal Re Giorgio VI del "Discorso del Re" ma ne fornisce un ritratto interessante. Lily James fa da contraltare giovanile alla figura di Winston, mentre Kristin Scott Thomas dà vita superbamente alla figura di Clementine Churchill.