Una casa da incubo e la dignità di chi lotta per sopravvivere. Non si arrende Mariateresa che dopo lo sfratto esecutivo, era tornata nella vecchia dimora paterna. Ma un sopralluogo dei vigili del fuoco ha accertato ciò che la donna già sapeva: in quel tugurio è impossibile vivere. Senza lavoro e senza soldi, Mariateresa lotta per avere una casa.
Costretta allo sfratto esecutivo e senza garanzie economiche, aveva invano cercato un appartamento. Nemmeno il Comune era riuscito a fare nulla, costringendo di fatto la signora a tornare nella casa paterna a Colle Capito. Ma quella casa dove aveva vissuto da bambina è ora tutta da ristrutturare, con un unico bagno funzionante, senza mobili. Mariateresa che vuole riavere lâaffidamento della figlia, non si arrende.
Così tramite lâavvocato di fiducia, ha chiesto lâintervento dei vigili del fuoco. Proprio un funzionario tecnico inviato dal comando di Frosinone durante il sopralluogo ha riscontrato una serie di criticità che di fatto rendono impossibile la permanenza in quel luogo. La casa, versa in condizioni igienico-sanitarie pessime.
Uno stato precario a cui va posto rimedio quanto prima. Non ci sono, in definitiva, le condizioni di una civile abitazione al di là che si voglia trovare una soluzione temporanea. Lâintervento dei vigili del fuoco e relativa relazione è stata inviata alle autorità comunali e al comando della Polizia locale. «Il Comune è intervenuto ad aiutarmi solo nel trasloco â ha raccontato Mariateresa - poi siamo state completamente abbandonate.
Abbiamo ancora i rifiuti in cortile e mai nessuno è passato a ritirarli, le pareti sono piene di muffa e lâaria è irrespirabile il soffitto che cade a pezzi: non possiamo vivere in queste condizioni». Non si esclude che venga richiesto lâintervento della Asl per chiudere definitivamente la vicenda e costringere chi di dovere a trovare una soluzione alternativa ma questa volta anche adeguata.