E' morto il cavaliere Mario Tarquini, 84 anni, già sindaco di Veroli. Il suo cuore ha cessato di battere nella notte nell’Ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone dove era ricoverato da qualche giorno. La notizia della morte del cavaliere dell'Ordine di Malta, che ha raccontato la sua "Veroli" in libri e opuscoli apprezzati non solo dai verolani, si è diffusa nelle prime ore del mattino. I funerali si svolgeranno domani alle 15 nella Cattedrale di Sant'Andrea. Dopo il rito funebre ci sarà un momento di preghiera nella chiesa di Sant'Agostino e la bara sarà portata davanti alla statua della Madonna Addolorata. La notizia della scomparsa di Mario Tarquini, già sindaco di Veroli, ha colto di sorpresa l’Amministrazione e la struttura comunale proprio nel momento dell’inizio della giornata lavorativa. “A nome dell’Amministrazione, della Giunta, dell’intero Consiglio Comunale, della struttura tecnico-amministrativa del nostro Ente e di tutta la Comunità Verolana - sottolinea il sindaco Simone Cretaro - esprimo alla famiglia le condoglianze per la scomparsa del carissimo Mario. Il rammarico per la perdita di una persona sempre attenta alle vicissitudini della nostra Città è davvero enorme. Oltre al suo indubbio qualificato ed autorevole trascorso politico –  consigliere ed assessore ma soprattutto sindaco di Veroli dal 1978 al 1981, ma anche come uno tra gli esponenti di spicco della Democrazia Cristiana, dell’Asi e dell’Unità Sanitaria locale della  provincia di Frosinone – in questo  momento vorrei ricordare l’amico Mario Tarquini impegnato quotidianamente per mettere in risalto ogni aspetto nascosto e non della nostra amata città di Veroli. Un amore che Mario più volte manifestato pubblicamente con i suoi innumerevoli libri apprezzati ed andati esauriti proprio per i contenuti inediti dei scuoi scritti con i quali ha approfondito aspetti, luoghi e personaggi della storia e delle peculiarità paesaggistiche, religiose e sociali locali. 

Tra gli svariati impegni portati avanti, quello nello sport attraverso la diretta partecipazione al CSI e quello per la musica, con varie ricerche sull’opera del maestro Eugenio Bubali e la promozione, creazione e sostegno per il coro maschile verolano, a dimostrazione della sua indubbia sensibilità per l’attenzione, la valorizzazione e lo sviluppo della cultura sul nostro territorio, da tramandare alle giovani generazioni attraverso iniziative anche con comunità limitrofe con le quali è stato protagonista con gemellaggi e protocolli di amicizia e fratellanza. 

E’ proprio ricordando il forte senso di appartenenza ed umanità alla vita sociale di Veroli che personalmente mi sento di ricordarlo. Una persona sempre disponibile, specie in soccorso degli ultimi, di coloro che sono in difficoltà, che ci mancherà molto e che l’intera Comunità Verolana ricorderà sempre con sentimento di indubbio affetto”.