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Il caso

Dietro la rapina, la cocaina. La vittima aveva parlato di un acquisto di un monopattino

Convalidati gli arresti dei due giovani romani fermati per aver aggredito un vallecorsano. Sono ai domiciliari. I carabinieri sospettano una fornitura di droga

tribunale carabinieri

Da San Basilio in Ciociaria per recuperare 3.000 euro di una fornitura di droga non pagata. Dopo l’arresto dei due giovani romani, per rapina impropria, ai danni di una persona di Vallecorsa va accreditandosi un’altra versione dei fatti. In prima battuta, la presunta vittima aveva parlato di una vendita di un monopattino tramutatasi in rapina, ma gli investigatori di Roma e Frosinone ora indagano per droga. Alla base della spedizione punitiva del gruppetto, composto da un ventunenne, un diciannovenne e un minorenne, da quanto emerso in questa prima fase delle indagini, ci sarebbe una partita di cocaina non pagata per tremila euro.

I due maggiorenni, MY., 21 anni, M.M., 19, insieme al minorenne, erano partiti da San Basilio in direzione Ciociaria. All’altezza di Frosinone i tre sono stati fermati dai carabinieri, una prima volta, per un controllo. Il sospetto degli investigatori, su input dei colleghi romani, era che il terzetto fosse venuto a piazzare una partita di stupefacenti. Durante il controllo, tuttavia, non è emerso nulla. Per cui sono stati lasciati andare. I tre, sollevati per lo scampato pericolo, hanno proseguito verso Vallecorsa dove hanno trovato il diciottenne. Da quanto emerso, i tre hanno costretto il ragazzo, con modi piuttosto convincenti, ad andare a casa, a procurarsi tremila euro e a consegnarli. I romani sono così ripartiti alla volta di San Basilio, mentre il vallecorsano ha allertato i carabinieri. E ha raccontato un’altra versione ovvero che i tre erano arrivati per vendergli un monopattino elettrico e che erano scappati dopo averlo aggredito, senza consegnargli il monopattino e portandosi via i soldi. In pochi minuti i carabinieri di Vallercorsa e Ceccano si sono messi sulle tracce del terzetto, bloccato all’altezza del casello autostradale di Frosinone. A quel punto sono stati arrestati per il reato di rapina.

Ieri mattina, i due maggiorenni, difesi dall’avvocato Giampiero Vellucci, sono comparsi davanti al gip Ida Logoluso per l’udienza di convalida. Hanno reso solo spontanee dichiarazioni, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Il pm aveva chiesto il carcere, ma alla fine il gip ha applicato gli arresti domiciliari a Roma. Il sospetto è che dietro la venuta dei tre ci sia un giro di cocaina che da San Basilio rifornisce Frosinone e le zone di Ceccano, Castro dei Volsci, Amaseno e Vallecorsa. Droga che, per un po’ sarebbe stata pagata. Poi, a un certo punto, la fornitura non sarebbe stata più saldata. Da qui l’invio dei tre giovanissimi per recuperare il credito.

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