Si chiama Matteo Corvaia, è frusinate doc, e come secondo lavoro fa lo chef a domicilio, assieme al suo socio. Si fanno chiamare i “2 cuochi a domicilio” e da 4 anni allietano le giornate o le serate di chi li invita nella propria casa. Matteo ci dice che la sua clientela abituale è fatta di gente che va dai 30 ai 45 anni, «persone di classe medio-alta», riferisce lui.

Il costo del servizio parte da un minimo di 35 euro (a persona), e più la tavolata è grande più il prezzo si abbassa. Le prestazioni che Matteo offre si svolgono quasi sempre in abitazioni private, raramente in contesti d’altro tipo. Tra i suoi clienti ci sono diversi affezionati che vivono a Frosinone, ma lui ci confessa che gli capita più spesso di lavorare fuori città.

La sua cucina Matteo la definisce “fusion”, perché presenta sia elementi tradizionali che influssi moderni e sofisticati. I menù? Tra i più disparati. Dal classico pranzo di famiglia alla serata orientale, sino a sconfinare nel Veg. «Siamo disponibili anche per menù strettamente individualizzati, per quelle persone che hanno intolleranze gravi. Ad esempio una volta - ci spiega - è capitato di preparare un menù per una ragazza allergica al nichel. La scelta dei prodotti in quel caso è stato minuzioso, lei temeva di creare troppi problemi a me e al mio socio, e ci ha chiesto se fosse possibile preparare dei piatti ad hoc. Ovviamente noi non abbiamo esitato nemmeno un secondo, e dopo un confronto paziente siamo riusciti a trovare la formula giusta. Ma in ogni caso il menù si concorda sempre prima col cliente».

Matteo conferma che le nuove tendenze alimentari influenzano parecchio anche uno chef a domicilio: «Io stesso - afferma - assisto a una grande ondata di preferenze vegetariane o vegane».

Per finire chiediamo se a volte le materie prime sono messe a disposizione dal cliente. «No, sono tutte nostre, e scelte con originalità», risponde lui compiaciuto. Lo salutiamo con l’acquolina in bocca.