La ciociara non è lei. Lei, semmai, ne è una voluta, marcata ed evidentemente ben riuscita ridicolizzazione, se dentro la versione delle âvery important personâ di Grande Fratello câè arrivata in un abito rosso tuttocurve e una scollatura che strabordava oltre il piccolo schermo.
Alessia Macari di ciociaro avrà forse soltanto le origini. Quelle di Casalvieri, dove sono nati i suoi nonni. Dove affondano le radici imprenditori che della loro arte hanno fatto un vanto allâestero, par- tendo dai cartocci di pesce fritto e conquistando anche i palati più raffinati del jet set internazionale. Fino a diventare Pari dâInghilterra con il titolo di Barone, come è stato per Charles Forte, partito dal piccolo borgo di Casalattico. Molto più ciociara di lei è quella magistrale e indimenticabile interpretazione con cui Sophia Loren ha reso immortale la creatura letteraria di Alberto Moravia nel capolavoro di Vittorio De Sica, anche lui figlio illustre di questa terra. Di Sora.
Lei fa passare per autoctono quellâaccento così forzatamente burino, a voler sottolineare lâincapacità di correggere una cantilenosa inflessione linguistica che nessuno, neanche chi del- le generazioni passate ha conservato nel quotidiano parlare evidenti tracce di un dialetto comunque âcorretto allâitalianaâ, si sognerebbe di definire ciociaro.
Arriviamo a dire che più simpatico ci stava addirittura lo spot di Mc Donaldâs che di ciociaro aveva ben poco ma che di un dialetto ridicolo e di unâimmagine zotica aveva fatto i punti di forza per vendere un nuovo panino. Come è finita? Con una terra in rivolta, ristoratori e chef dalle incazzature stellate e la segnalazione della Regione Lazio allâAutorità garante per la concorrenza e il mercato, seguita dalle pubbliche scuse del colosso dei fast food.
Ma si sa, la televisione risponde allâaudience e deve fare contento lo share. Così la Macari ha dovuto trovare una porticina dâingresso alternativa al già generoso decolleté. Incoronata tra i personaggi trash nel preserale di Bonolis, lâavvenente e procace ventritreenne ha capito che quellâaspetto poteva essere il suo lasciapassare. E, pazienza, se per altre è stato un più sopportabile sebbene travagliato rapporto con uno dei tronisti di Maria o un bomber di Serie A: a lei è toccato fare la ciociara nella sua declinazione più lontana e offensiva di tutto quello che la Ciociaria è stata ieri e ha ereditato oggi.
I ciociari lâhanno bocciata e pure i compagni vip lâhanno spedita in cantina. Provaci ancora Alessia. Magari in lingua gaelica, la seconda dâIrlanda, dopo lâinglese. Ma attenta che anche lì rischi di parlare un inglese âciociarizzatoâ con ciociari che parlano un inglese perfettoâ¦