Dalla Prima Divisione al gol storico allo Juventus Stadium, per Leonardo Blanchard giocare la Serie A significa “vivere un sogno”. Il difensore classe '88, intervenuto oggi in conferenza stampa, il segreto dell'ascesa sua e del Frosinone sta nell'unità del gruppo: «Quando le squadre giocano insieme da diversi anni, il gruppo si consolida e si instaura un rapporto di fiducia all'interno dello spogliatoio. Uniti riusciamo a far male, perché a volte la volontà di raggiungere un traguardo è più forte del semplice talento. Ogni domenica non vediamo l'ora di scendere in campo: siamo vivi e pieni di entusiasmo. Lo dimostra anche il fatto che tutte le squadre che vengono al Matusa parlano di un Frosinone tosto, aggressivo, difficile da affrontare».

Guai a rilassarsi, però. «C'è tanto da migliorare, sia a livello personale che di gruppo. In passato ho fatto molti sbagli prima di arrivare in Serie A, ma ora che ho raggiunto la massima categoria il mio obiettivo è quello di rimanerci. Se dovessi riuscirci con il Frosinone, sarebbe un sogno. Come tutti i miei compagni, mi metto al servizio della squadra con tanta umiltà. Punto a migliorare a 360°». Il giocatore toscano aggiunge: «Il Matusa deve essere la culla del nostro sogno di rimanere in A, ma anche in trasferta giochiamo sempre per vincere, come abbiamo fatto anche in passato. Ad Udine sarà lo stesso: è una partita importante per entrambe le squadre, ma noi andremo lì per fare la nostra gara e per cercare di fare punti, poi si vedrà».

Blanchard non nasconde la sua ammirazione nei confronti del tecnico giallazzurro Stellone: «Tempo fa lo definii un predestinato. Ora mi sto accorgendo che questo è riduttivo: è un tecnico che gioca per vincere in qualsiasi situazione. Tatticamente, soprattutto a livello difensivo, è un allenatore formidabile. Inoltre, sa gestire il gruppo in maniera fantastica. E' il Mister che ogni giocatore vorrebbe avere». Dal sogno di rimanere in Serie A a quello di potere, un giorno, vestire la maglia della Nazionale: «Sarebbe una soddisfazione straordinaria, il coronamento dopo tanti sacrifici. Per ora resta un sogno, ma dentro di me mi dico che posso farcela. Speriamo che facciano un salto qui al Matusa: magari all'Italia fa comodo un centrale mancino, visto che in giro non ce ne sono molti...!». Un chiaro invito ad Antonio Conte, insomma, a venire a vedere il Frosinone. Chissà che il Ct non ci faccia un pensierino.