«Ritengo che la prestazione offerta dal Frosinone all’Olimpico di Torino sia stata più che dignitosa. Credo infatti che sul piano dell’impegno alla squadra non possa essere rimproverato alcunché. Ci sono stati degli errori, questo è innegabile, e purtroppo va diventando una costante. Distrazioni che la squadra ha pagato caro, trovandosi dall’1-1 all’1-3; ciononostante ha avuto la forza di riaprire la gara e persino dopo aver subìto il gol del 4-2 ci ha provato, credendoci fino in fondo. È da questo atteggiamento che a mio avviso si deve ripartire».
Chi parla è Maurizio Stirpe, patron frusinate, al quale il match di Torino non è dispiaciuto, se non per il risultato, ancora una volta amaro.
«La squadra sta vivendo una fase di transizione, per arrivare alla quadratura del cerchio sposando moduli e atteggiamenti tattici nuovi. Credo sia giusto concederle fiducia, ma naturalmente è nostro dovere a questo punto correggere le fragilità che sono emerse in modo molto evidente in queste ultime gare».
Questo significa che il Frosinone sarà attivo in questa finestra di mercato che si chiuderà il 31 gennaio?
«Certamente. Opereremo senz’altro qualche innesto, ma alle operazioni in entrata corrisponderanno altrettante partenze. I nostri operatori di mercato sono al lavoro per correggere quello che va corretto. Ci sono ancora molte gare ed è nostra intenzione provare fino alla fine ad ottenere il traguardo della salvezza. Abbiamo il dovere di esprimere appieno le nostre potenzialità, senza concessioni agli avversari, che sono forti e non hanno bisogno di regali. Lavoriamo per evitare che gli errori diventino la regola e laddove riteniamo esistano carenze oggettive andremo senz’altro ad intervenire».
I risultati negativi delle ultime settimane hanno originato delle voci su un possibile avvicendamento della guida tecnica. Cosa può dirci in proposito?
«Dico che sarebbe ingeneroso e ingiusto trovare in Roberto Stellone il capro espiatorio per i risultati negativi delle ultime settimane. Posso assicurarti che questa problematica per ora proprio non esiste. Ci sono altri correttivi da operare per migliorare il rendimento della squadra e siamo certi che torneremo a far bene. Se dovete prendervela con qualcuno, preferisco che lo facciate con me piuttosto che con il tecnico. Perciò evitate il totoallenatore perché è davvero fuori luogo».
Per la prima volta però la squadra è stata contestata, sia pure in modo civile, dalla tifoseria. Cosa accade?
«I risultati naturalmente condizionano gli umori di tutti, tifosi compresi. Sono certo che se questa gara con il Torino fosse arrivata dopo partite più convincenti e soddisfacenti, tutti l’avrebbero archiviata come una partita giocata più che dignitosamente dai ragazzi.
Personalmente ritengo che a Torino la squadra si sia espressa anche meglio che a Reggio Emilia con il Sassuolo, ma purtroppo la sconfitta ha cancellato agli occhi di tutti quanto di buono la squadra ha mostrato. Mi pare una visione un po’ “giacobina”, consentitemi il termine, ma naturalmente i nostri tifosi, che sono stati bravissimi a sostenerci sempre, nella buona e nella cattiva sorte, hanno diritto di essere arrabbiati per questo momento negativo».
Nonostante una classifica ora più precaria, c’è ancora la speranza fondata di ottenere la salvezza?
«Abbiamo il dovere di crederci e di provarci. Poi, naturalmente sarà il campo a fornire come sempre i suoi verdetti. Chi pensa che il Frosinone vada incontro ad una resa incondizionata, non pensa una cosa giusta. Vogliamo assolutamente reagire e tornare ad ottenere quei risultati che abbiamo dimostrato essere alla nostra portata». Un chiaro messaggio di speranza al quale sicuramente faranno seguito degli acquisti. Il Frosinone del girone di ritorno sta per essere disegnato e non è detto che i ritocchi siano pochi. “Radiomercato” sta per offrire le sue trasmissioni più intriganti...