Spazio satira
Sora
16.02.2025 - 14:12
Il plesso scolastico periferico Schito-Vicenne dell’Istituto comprensivo 2
Giù le mani dalla sua scuola. La dirigente scolastica Maddalena Cioci è pronta a sporgere denuncia. Nelle scorse ore parole al vetriolo contro chi mette in giro sciocchezze sull’Istituto comprensivo Sora 2 che, come rimarca con orgoglio la preside, è quello più numeroso della città. In proposito, Maddalena Cioci ricorda: «È successo anche il primo anno, quando sono stata assegnata a Sora. Era uso diffondere informazioni false come chiusure plessi, mancata formazione classi, informazioni personali sulla vita e professionalità dei docenti per insinuare il dubbio e quindi convincere il genitore a iscriversi all’istituto diverso da quello scelto, ovvero l’Ic Sora 2. Adesso, evidentemente a corto di iscritti e proposte, hanno cominciato nuovamente la stessa politica - dice Maddalena Cioci - Noi siamo abituati a lavorare con coscienza e dedizione, non a fare chiacchiere e pettegolezzi che lasciamo a certo personale scolastico. Siamo una scuola che ottiene riconoscimenti nazionali per la didattica inclusiva e artistica. Siamo abituati a confrontarci sui temi concreti».
Quindi, una riflessione: «Siamo poco considerati dalla politica comunale perché non ci fornisce servizi come aule, strutture e soprattutto trasporto per tutti i plessi dalle varie zone di Sora e dei Comuni limitrofi, penalizzando le scelte dei genitori». La preside porta come esempio il bando del trasporto comunale: «È vincolata la scelta della scuola in base alla zona, se si vuole scegliere il trasporto comunale. Poi, ci sono le deroghe e queste ad alcuni sono concesse, ma non al nostro istituto. Per le altre attività, anche quelle per far partecipare gli alunni dei plessi periferici, paghiamo con i soldi della scuola il loro trasporto devono raggiungere il centro. Talvolta sono i genitori che accompagnano i figli - conclude - Si deduce che la scelta politica è di favorire i plessi centrali a danno delle realtà rionali che compongono l’istituto. Noi continuiamo serenamente il lavoro di educatori attenti, coerentemente ancorati alla concezione della centralità dell’alunno e delle sue necessità e peculiarità, lasciando agli altri l'attenzione al riscaldamento e ai colori. Il nostro istituto, in segno di protesta, non si presterà più ad essere strumento per riempire le domeniche sorane nei prossimi festeggiamenti del Carnevale».
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