Spazio satira
L'operazione
28.06.2024 - 12:00
L'elicottero della polizia durante l'operazione di ieri a Sora
Trambusto, domande e curiosità ieri mattina, giorno di mercato, per la maxi operazione fatta scattare dalla polizia di Stato con l’ausilio anche di un elicottero che ha sorvolato a lungo la città. I poliziotti hanno eseguito l’applicazione di misure di prevenzione personali e reali nei confronti di alcuni appartenenti a una famiglia sinti. Confiscati 7 fabbricati, 10 terreni, 21 veicoli, 32 monili in metallo prezioso di cui 5 orologi per un valore stimato di circa 10.600 euro. Sequestrate inoltre disponibilità finanziarie e bancarie riconducibili ai soggetti in questione per un totale di circa 80.000 euro, assegni postdatati per un valore di 2.200 euro e denaro in contante per circa 8.000 euro. L’amministratore giudiziario incaricato dal tribunale delle misure di prevenzione ha stimato il valore dei beni complessivi oggetto di confisca in 1.304.880 euro.
Ieri mattina gli agenti della divisione anticrimine, della squadra mobile e della polizia scientifica della questura di Frosinone, coadiuvati dai loro colleghi dei commissariati della provincia e dagli equipaggi del reparto prevenzione crimine Lazio hanno dato esecuzione al decreto emesso dal tribunale di Roma che ha disposto le misure di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale nei confronti di dieci soggetti appartenenti alla stessa famiglia. Il decreto ha prescritto inoltre la confisca dei beni mobili e immobili, già sottoposti a sequestro di prevenzione nel novembre scorso, appartenenti ai soggetti in questione e a terzi che ne avevano la disponibilità. Gli stessi erano stati già stati coinvolti nell’ambito dell’operazione “Ultima corsa” scattata nel settembre del 2022.
La richiesta di applicazione delle misure personali e patrimoniali nasce dalle indagini svolte dalla sezione misure di prevenzione della divisione anticrimine e dalla squadra mobile della questura di Frosinone, tese a contrastare l’accumulo di beni e ricchezza da parte di due gruppi criminali, operanti a Sora e nei comuni limitrofi, composti da soggetti appartenenti alla famiglia sinti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, gli elevati introiti ricavati dallo spaccio di sostanze stupefacenti, oltre ad essere reinvestiti nell’acquisto di partite di droga, venivano utilizzati per effettuare prestiti usurai a piccoli imprenditori del posto. Le persone coinvolte, pur non avendo esercitato alcuna attività lavorativa regolare, hanno costruito ville e manufatti abusivi e mostravano un tenore di vita ben al di sopra delle loro disponibilità economiche.
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