«Ora è il momento di agire, di fare le cose che servono alla collettività. Abbiamo lavorato su un programma credibile che abbiamo sottoposto agli elettori. Ringrazio il sindaco uscente, Ernesto Tersigni, per la sua presenza, che è un segnale di continuità amministrativa e, come lui ha ritenuto giusto e legittimo proporsi come un’opposizione costruttiva che, a suo dire, è diversa da quella precedente, così anche noi vogliamo dare un segnale di diversità. Ma questo non vuol dire di contrapposizione assoluta: nell’interesse della città apriamo una stagione di confronto per andare nella direzione che abbiamo promesso ai cittadini sorani durante la campagna elettorale».

È un sindaco visibilmente commosso, ancora frastornato e assolutamente rispettoso del mandato che gli elettori gli hanno affidato, l’architetto Roberto De Donatis, quando, alle 10.43 di ieri mattina, nella sala consiliare di corso Volsci, in completo grigio e cravatta regimental, pronuncia un breve discorso, dopo aver ricevuto dalle mani del suo predecessore la fascia tricolore che la consigliera comunale Serena Petricca, unica donna eletta, gli ha fatto indossare.

Tanti i cittadini che hanno voluto seguire la cerimonia di insediamento, aperta con la lettura del verbale di convalida degli eletti da parte del segretario generale, l’avvocato Lorenzo Norcia. Fragorosi, interminabili, continui gli applausi che hanno scandito il momento, come pure un istante di tensione quando, nel corso dell’intervento di commiato pronunciato da Tersigni, qualcuno dalla platea ha urlato “Vergogna!”. «Non mi devo assolutamente vergognare di nulla – ha sottolineato stizzito il sindaco uscente – e mi spiace constatare che in una bella giornata come questa ci sia chi colga l’occasione per rovinarla. Auguro, invece, a Roberto De Donatis un buon lavoro dall’altra parte del banco. Io, in minoranza, farò la mia parte, con un’opposizione costruttiva finalizzata al bene e allo sviluppo della città».

Un abbraccio tra i due e la firma del passaggio di consegne hanno concluso la cerimonia, al termine della quale i presenti sono andati a congratularsi con il nuovo custode di palazzo Volsci. Che, con molta probabilità, festeggerà la vittoria in piazza Cesare Baronio, la stessa in cui ha aperto e chiuso la sua campagna elettorale. «Piazza che vince non si cambia!» ha confessato sorridendo.