Andamento, prospettive e proposte. L'Ance Frosinone, attraverso il presidente Angelo Libero Massaro, mette sotto la lente d'ingrandimento la situazione del settore edile in Ciociaria. E il quadro emerso dalla conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina all'interno della sede Unindustria di via del Plebiscito evidenzia un settore alle prese con delle difficoltà.

La panoramica
L'esponente territoriale dell'Associazione nazionale costruttori edili, infatti, in prima battuta, snocciola dati che mettono in evidenza le criticità attuali di un comparto prezioso sia a livello provinciale che nazionale. «L'andamento della provincia di Frosinone - spiega Massaro - rispecchia a grandi linee quello riguardante l'intero Stivale. Ma nonostante il periodo di crisi ultradecennale l'edilizia rappresenta ancora un settore fondamentale per l'economia locale».
La cassa edile di mutualità e assistenza di Frosinone, in rapporto tra l'ultimo esercizio finanziario e quello precedente, a livello provinciale, registra alcuni numeri rilevanti: relativamente alla massa salari versata in cassa edile (totale complessivo 53 milioni di euro) si evince un +3% rispetto all'anno precedente. Meno 3%, invece, nel numero delle imprese iscritte (-43 su un totale che attualmente ne conta 1.168). Leggero segno più (0,14%) per il numero di lavoratori attivi (totale 5.739) e per il numero delle ore lavorate (0,85% - totale: 4.881.244).
«Dai numeri del 2018 "l'emorragia" sembra essersi fermata - sottolinea il presidente Ance Frosinone - O almeno non stiamo scivolando con la stessa velocità del passato». Ma, allo stesso tempo, chiede un'inversione di tendenza. Questo perché, ampliando gli orizzonti in termini temporali, sempre a livello provinciale, il rapporto fornito da Ance mette in luce che «dal 2008 ad oggi i precedenti indicatori hanno segnato una diminuzione superiore al 50%, con la perdita di circa 6.000 lavoratori, più di 1.000 imprese e oltre 50 milioni di massa salari». Sul numero di occupati, invece, i numeri dicono che il comparto, coinvolgendo anche la filiera del mondo edile, «conta complessivamente circa 16.000 occupati (Dati Ance su base Istat). In linea generale, mentre nel 2018, nel Lazio, sono cresciuti gli occupati in settori come servizi e agricoltura, l'industria delle costruzioni continua a rappresentare il fanalino di coda, segnando un ulteriore decremento dell'occupazione di circa il - 3% (3.900 unità). Calo anche nei permessi di costruire che, in base ai dati Istat elaborati da Ance, risultano ancora in diminuzione. Considerando tutto il territorio regionale, invece, dal 2016 al 2006 si registra una riduzione di permessi di costruire dell'80,9%».

La conferenza
All'incontro sulla situazione del settore edile in provincia di Frosinone hanno preso parte anche Achille Fiorini e i rappresentanti del consiglio direttivo Ance Alberto La Rocca e Riccardo Cantarelli. Il presidente provinciale dell'associazione, Angelo Libero Massaro, nel corso del suo intervento ha auspicato un cambio di direzione per far ripartire il settore e l'economia territoriale. Ha puntato l'indice, in primo luogo, contro la burocrazia. E le sue lungaggini.
«Secondo uno studio dell'università di Tor Vergata - ha sottolineato - il costo della burocrazia pesa per il 7,6% sul fatturato delle piccole e medie imprese in Italia. Le lungaggini burocratiche sono un macigno per il settore. Si arriva a un'attesa di quindici anni per un'opera sopra i cento milioni. E sono troppi i cantieri bloccati».
Lo screening esposto durante la conferenza individua alcuni punti su cui il presidente Ance Frosinone si sofferma. Dal tema dell'edilizia scolastica a quello riguardante il pericolo sismico passando per i piani risorse e di investimento.
Dall'elaborato esposto da Ance «solo il 41% degli edifici scolastici della provincia di Frosinone può essere considerato sicuro, indipendentemente da aspetti di comfort ambientale, efficienza energetica, accessibilità e dotazioni tecnologiche. La provincia di Frosinone, inoltre, è prima nel Lazio per esposizione al rischio sismico, con il 33,3% dei comuni classificati nella cosiddetta Zona 1. Inoltre, il 97% dei comuni del Frusinate, 89 in numero assoluto, sono considerati esposti a rischio frane, mentre il 48,4% risulta esposto al rischio alluvione. Questo è il quadro generale, al quale corrisponde, troppo spesso, l'impossibilità di fronteggiare anche emergenze gravi».
A tal proposito Massaro afferma che «bisogna mettere in sicurezza le scuole e relativamente al rischio frane sento parlarne poco. Purtroppo c'è l'abitudine di correre nell'emergenza, con un costo maggiore per i lavori».

Piani di investimento e risorse
Un respiro per il comparto potrebbe arrivare dai piani di investimento. In quello per i piccoli comuni, ad esempio, si parla di «contributi, sebbene di importo limitato, che verranno erogati senza la preventiva presentazione di un progetto da parte degli enti locali (50% previa verifica dell'avvio dei lavori e il restante 50% dopo il collaudo dell'opera)». Ne potranno beneficiare i comuni con popolazione per un massimo di 20.000 abitanti. Somme ripartite in base agli abitanti di ogni singolo paese: da 40.000 euro (inferiore ai 2.000 abitanti) a 100.000 euro (da 10.001 a 20.000 abitanti). I comuni beneficiari sono tenuti ad avviare l'esecuzione dei lavori entro il 15 maggio 2019.
Relativamente alla manutenzione di strade e scuole, attraverso piani di sicurezza a valenza pluriennale (2019/2033), il ministero dell'Interno ha emesso il decreto di riparto di 250 milioni di euro annui. Alla Ciociaria sono destinati 6.250.337,42 euro per il 2019.

Obiettivi e strategie
Risorse che, a livello generale, rappresentano un punto di partenza. Ma qual è la medicina? In quale modo è possibile rilanciare un comparto che, anche in Ciociaria, ha ancora un peso specifico? L'Ance Frosinone individua delle linee guida allo scopo di invertire la tendenza.
«L'obiettivo è quello di aprire un tavolo di discussione permanente con i rappresentanti politici - ha annunciato Massaro - Per una vera e propria ripresa c'è bisogno di gioco di squadra».
A questo proposito «verrà avviato a marzo il percorso di consulte territoriali, promosso da Ance Frosinone, con i rappresentati politici e tecnici degli enti locali, con l'obiettivo di favorire un momento di confronto sulle priorità del territorio, gli investimenti previsti ed eventuali progettualità da sviluppare in maniera sinergica o attraverso forme innovative di partenariato».
Tra i progetti e le proposte dell'Ance di Frosinone anche lo sviluppo di progetti di formazione e aggiornamento in collaborazione con l'università di Cassino e del Lazio meridionale; l'implementazione della piattaforma Deloitte; l'obiettivo di presentare il progetto europeo "Prometh", con l'ateneo cassinate, per l'organizzazione di un master sulla resilienza e la sicurezza dei piccoli centri urbani.