La rivoluzione delle periferie del capoluogo partirà a settembre. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, infatti, dopo il primo passaggio del marzo scorso con ventiquattro primi cittadini, il mese prossimo inviterà gli altri sindaci, tra cui quello di Frosinone, che hanno presentato progetti nell'ambito del "Programma straordinario di intervento sulla riqualificazione urbana e sicurezza nelle periferie" che coinvolge le aree degradate o abbandonate delle città, a firmare gli accordi per l'assegnazione dei fondi.

L'annuncio
Il ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Graziano Delrio lo aveva annunciato, nell'ottobre dello scorso anno, a Napoli all'assemblea nazionale della Cna: «Il Governo finanzierà tutti i piani di riqualificazione urbana presentati dai Comuni italiani. Il finanziamento sarà di oltre due miliardi e mezzo di euro - ha aggiunto il ministro in quella occasione - e saranno destinati all'edilizia rigenerativa, come la chiama Renzo Piano. Questa sarà una spinta importante per la nostra economia».

A pochi mesi di distanza, è arrivata la conferma anche sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana che ha pubblicato il 5 gennaio scorso, nella serie generale numero 4, l'ammissione definitiva dei programmi di riqualificazione urbana proposti dalle città capoluogo, nell'ambito del "Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie" scaduto il 30 agosto 2016.

Il decreto
Nella narrativa del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri si legge, infatti, all'articolo 1 (commi secondo e terzo) che «i progetti dal numero 1 al numero 24 sono finanziati con le risorse di cui all'art. 1, comma 978, della legge 28 dicembre 2015, n. 208. Gli ulteriori progetti saranno finanziati con le risorse che saranno successivamente disponibili». Il 3 marzo scorso il Cipe (Comitato Interministeriale per la programmazione economica) ha assegnato al programma periferie i fondi per un ammontare totale di quasi 4 miliardi. A beneficiare dei finanziamenti sarà anche il programma proposto dal Comune di Frosinone (classificatosi all'89º posto) che prevede investimenti sulle zone periferiche del capoluogo per un cifra complessiva di circa 18 milioni di euro (per la precisione 17.995.818,18 euro).

Il progetto del capoluogo
La proposta che ha messo a punto l'amministrazione guidata dal sindaco Nicola Ottaviani riguarda la ricucitura dell'intera periferia urbana, suddivisa in quattro quadranti, rispettivamente nei territori ai confini con Alatri, Ferentino, Ceccano e Torrice, per un importo complessivo di 18 milioni di euro. All'interno degli interventi proposti dall'amministrazione Ottaviani, in particolare, è stato giudicato ammissibile il nuovo comparto di arredo urbano nella zona Scalo, grazie al quale sarà possibile completare la realizzazione della grande piazza, il cui primo step è stato inaugurato nella scorsa estate nell'area della chiesa della Sacra Famiglia e di piazzale Kambo, di recente liberata dal deposito del Cotral. Gli ulteriori interventi riguarderanno la ricucitura delle zone di confine tra la città di Frosinone e i comuni del circondario, in particolare Ceccano, Patrica e Alatri, ridisegnando anche le zone ad espansione urbanistica, al fine di elevare la qualità degli standard delle infrastrutture viarie e tecnologiche di proprietà pubblica. Il progetto parte, come detto, da una suddivisione del territorio in quattro quadranti considerati periferie, sulla base dei canoni indicati dal bando al quale il Comune di Frosinone ha partecipato. Il finanziamento è stato chiesto per lo studio e la progettazione e per interventi di recupero in tutti i settori. Nella successione temporale si partirà dal quadrante sud-est, quello che ingloba corso Lazio, piazzale Kambo e parte del quartiere Scalo, in passato oggetto già di un intervento di pianificazione: il Plus con il quale sono state realizzate opere molto importanti. La filosofia del progetto è quella di continuare la riqualificazione della zona di corso Lazio, ma di agganciare tra loro quelle porzioni di territorio che sono oggi separate dalla linea ferroviaria che fa da cesura, senza dimenticare la riqualificazione di tutta l'area antistante la stazione.

Piazzale Kambo
L'intervento coinvolgerà, poi, le superfici comprese tra piazzale Kambo, la stazione ferroviaria e l'area Eni, ex Iacorossi, con l'individuazione di una superficie di circa 10.000 metri quadrati, dove sorgerà una piazza sul modello rinascimentale, unitamente a circa 5.000 metri quadrati di portici commerciali ad un solo piano. Lo spazio davanti alla stazione ferroviaria sarà riqualificato con la completa liberazione dalle automobili e la realizzazione di percorsi pedonali con un ampio giardino e alberature varie che contribuiranno a dare un aspetto più decoroso all'intera zona agli occhi di chi scende dal treno ed entra a Frosinone. Nelle intenzioni dell'amministrazione Ottaviani c'è l'idea di fare di piazzale Kambo uno dei salotti buoni della città tale da renderlo un bel biglietto da visita per il capoluogo. Il restyling della stazione sarà carico di Fs. Nei mesi scorsi il sindaco Nicola Ottaviani ha firmato un protocollo d'intesa che inserisce Frosinone in "500 stazioni", previsto nel Piano d'impresa del Gruppo Ferrovie dello Stato italiane 2014-2017, per il miglioramento dei servizi offerti, compresi quelli commerciali, dell'accessibilità e del decoro delle stazioni e degli spazi adiacenti.

La nuova stazione
La stazione ferroviaria cambierà completamente volto con una nuova architettura degli interni e un ripensamento della vivibilità degli spazi per renderli disponibili e fruibili agli utenti praticamente ventiquattro ore su ventiquattro. Si metterà mano alla riqualificazione del sottopasso e saranno potenziati i collegamenti pedonali e la pista ciclabile. A corso Lazio saranno realizzati: una scuola materna, una scuola elementare, appartamenti per anziani al centro polivalente e collegamenti stradali nuovi per migliorare la viabilità e nuovi spazi verdi. Un progetto ambizioso che potrebbe cambiare il volto di buona parte della città.