Più passano i giorni e più crescono le perplessità sull'annuncio della Regione Lazio circa la costruzione di un nuovo ospedale a Sora. Tanto che domani è atteso un sit-in di protesta, a partire dalle 9, all'ingresso del Santissima Trinità. Nei piani del presidente Zingaretti, i ventisette comuni che fanno capo all'ospedale sorano avranno un nuovo polo clinico che costerà 99 milioni di euro.
Lo prevede il decreto U00109/2017 firmato dal governatore che, almeno sulla carta, è destinato a cambiare il futuro della sanità locale. Il decreto in questione si occupa anche dell'ex nosocomio stanziando più di 12 milioni per interventi di riqualificazione ed adeguamento dello stabile che oggi ospita il Distretto C della Asl.
«Abbiamo chiuso gli ospedali di Isola del Liri, Arpino, Atina, Veroli per far diventare quello di Sora un cronicario. Ormai siamo diventati una colonia di Tor Vergata - sbotta il consigliere comunale isolano Mauro Tomaselli - Tenuto conto che l'ospedale di Sora fu costruito seguendo i criteri antisismici con controlli continui da parte degli ingegneri del Genio civile di varie regioni d'Italia e tenuto conto che comunque l'evento sismico oltre che imprevedibile può rivelarsi devastante su qualsiasi edificio, in attesa che Zingaretti trovi la zona dove costruire il nuovo ospedale, diciamo: ridateci il nostro ospedale, tutti i servizi e i posti letto che ci avete tolto». E conclude: «I veri responsabili dello sfascio sono tutti i sindaci e gli onorevoli a loro collegati che hanno votato l'atto aziendale della Asl dando licenza di distruggere quello che era rimasto della sanità ciociara».
Scettico sul nuovo ospedale da costruire anche il sindaco Roberto De Donatis, che votò contro l'atto aziendale. «La parte finale del deliberato parla di proposta di reperimento dei fondi e rimanda la scelta finale al Governo centrale. Comunque mi pare una somma stratosferica - obietta il primo cittadino - Siamo preoccupati perché le richiesta di migliorare i servizi resta alta ma mancano medici e posti letto. Per ora siamo alla finestra e aspettiamo fiduciosi, anche se si parla di tempi biblici per individuare un'area adeguata e costruire la nuova struttura».