I lavoratori applicati agli sportelli degli uffici postali del- la provincia di Frosinone hanno messo in essere, come in tutta Italia, lo sciopero delle prestazioni straordinarie e aggiuntive dal 13 marzo al 12 aprile.

«Lo sciopero - si legge in una nota del segretario generale Slp Cisl di Frosinone Mauro Fiscariello - scaturisce dalla mancanza di risposte da parte di Poste in merito a varie tematiche tra cui la carenza di personale, la formazione per i lavoratori, la chiusura di uffici postali dei piccoli comuni e il processo di privatizzazione dell'azienda».

Il segretario generale Slp Cisl Fiscariello, ritiene che in questo preciso momento, oltre al coinvolgimento dei lavoratori postali, anche le istituzioni locali dovrebbero far sentire la loro voce sulla vicenda della privatizzazione di un ulteriore 30% di Poste italiane. «La presa di posizione delle amministrazioni locali - continua Fiscariello - in questo momento rivestirebbe un valore importante in quanto in Parlamento si discute in questi giorni sulla privatizzazione di Poste italiane. È a rischio la funzione sociale di Poste, il suo presidio in ogni dove, anche nei centri più periferici e marginali del Paese, dove la nostra azienda è ancora percepita come un presidio istituzionale, un grande asset infratrutturale al servizio della collettività e del tessuto imprenditoriale della nostra economia. Tutto questo è a rischio. Chiediamo, poi, garanzie sui prodotti finanziari che sino ad oggi, pur con redimenti minimi, ha sempre protetto i risparmi degli italiani».

«Il Paese - conclude il suo intervento sulla vicenda di Poste il segretario generale Cisl Slp Mario Fiscariello - sta perdendo un pezzo importante del suo patrimonio. Se la completa privatizzazione andrà a buon fine, l'intero paese perderà, l'intero paese sarà ancora più povero».