Assunzioni, inquadramento giuridico ed economico del personale dipendente. Ma anche incarichi, consulenze ed esternalizzazioni con l’utilizzo di contratti atipici. Si paventano anche possibili rischi per i processi di stabilizzazione dei precari. Se ne doveva parlare ieri tra i vertici della Asl di via Armando Fabi e i rappresentati sindacali di categoria. Qualcosa non è andato per il verso giusto. Tanto che l’incontro è saltato. La questione finirà ora sul tavolo del prefetto Zarrilli.
All’ufficiale di governo viene comunicato lo stato di agitazione. Così come un suo intervento diretto per la tutela di tutti i dipendenti. «Abbiamo deciso di proclamare lo stato di agitazione - spiegano i referenti di Cgil, Cisl, Uil Ugl, Nursing, Nursid e Fsi all’esito dell’incontro convocato dalla Asl di Frosinone, ma che non si è tenuto -. Ieri, dopo innumerevoli richieste e diffide inoltrate dalle organizzazioni sindacali sul piano assunzionale, mancata stabilizzazione dei precari, esternalizzazioni selvagge e utilizzo arbitrario di contratti atipici, si è registrata la latitanza dei vertici aziendali, Commissario Macchitella in primis».
Per i rappresentanti sindacali ci sarebbero anche errori grossolani dovuti alla nuova informatizzazione del sistema di rilevazione delle presenze. «Dopo più di un’ora di attesa inutile, come rappresentanti dei sindacati del settore funzione pubblica - hanno aggiunto - ci siamo recati direttamente in direzione generale per essere ricevuti dal Commissario, che però è rimasto chiuso nella stanza del direttore amministrativo, sottraendosi a qualunque confronto, come suo stile. Unitariamente - evidenziano con forza Cenciarelli, Coscarella, Pandolfi, Roccatani, Nunzi, Petrucci e Guerriero - abbiamo quindi concordato la proclamazione dello stato di agitazione e di rivolgerci al Prefetto di Frosinone, per chiedere un suo intervento al fine di ripristinare la correttezza e la trasparenza dell’azione amministrativa della Asl. Ma anche per tutelare i dipendenti in generale ed i delicatissimi servizi sanitari che devono essere garantiti alla cittadinanza, in ottemperanza ai nuovi Lea».
I sindacati di categoria pretendono che la Asl di Frosinone «diventi finalmente un’azienda normale, perché ad oggi - concludono - manca il rispetto di regole basilari di funzionamento di fondamentali servizi volti all’assistenza sanitaria pubblica».