Non c'è stato momento, nel 2018, in cui non è stata messa in evidenza la cronicità della carenza di organico nelle forze armate e di polizia. «Una carenza che è stata evidenziata da tutti i massimi esponenti delle Forze dell'Ordine, che hanno sottolineato la necessità di aumentare gli organici per rispondere agli allarmanti e dilaganti fenomeni del terrorismo internazionale e di matrice jihadista». A dirlo è Manlio Caruso, presidente della Fondazione Astrea, da tempo specializzata nell'accesso ai concorsi delle Forze Armate e di Polizia e delle Professioni Legali (magistrati, notai e avvocati). Ma qualcosa, ora, sta cambiando, perché finalmente si torna a parlare proprio di concorsi. «Un aiuto -prosegue Caruso- arriva anche da parte del Ministro dell'Interno Matteo Salvini, che ha fatto del Decreto Sicurezza una vera e propria bandiera. Il provvedimento prevede un rinforzo degli organici delle Forze di Polizia e lo scorrimento delle graduatorie dei concorsi che si sono svolti nel corso del 2018».

Infatti, oltre ai concorsi tenutisi nello scorso anno, nuovi bandi sono pronti ad essere pubblicati e che si svolgeranno nel corso del 2019: nello specifico si tratta del concorso per 80 commissari di polizia, già uscito nel mese di dicembre 2018, quello per allievi marescialli dei carabinieri per almeno 600 unità, fino al nuovo concorso per allievi carabinieri che, solo l'anno scorso, aveva previsto un contingente di 2.000 unità, poi incrementato a 2.300. E non finisce qui: ci sarà anche il concorso per maresciallo della Guardia di Finanza, che potrebbe superare le 450 unità, fino ad un ulteriore concorso per allievo agente della polizia penitenziaria, fondamentale per sopperire la carenza di agenti nelle nostre carceri. A questi si aggiungono i concorsi per le accademie militare di Modena.

«Oggi, sicuramente, i concorsi nelle Forze Armate sono quelli più ambiti -prosegue Caruso- e, d'altra parte, a fronte di una domanda che, nel corso degli anni, è aumentata a livelli notevoli, i criteri di selezione sono diventati, rispetto agli anni precedenti, sempre più rigorosi. Occorre quindi prepararsi con una metodologia seria di studio al fine di superare le varie fasi concorsuali con una preparazione che sia, soprattutto, tecnicamente mirata al superamento di ogni singola prova. Sono concorsi che rappresenteranno una grande opportunità professionale e personale per quei giovani, uomini e donne, che sognano di indossare una divisa ed aspirano a ricoprire i massimi gradi al vertice delle rispettive istituzioni; ma resta una strada prettamente in salita. Quando si sceglie di intraprendere un percorso del genere, prima di iniziare a prepararsi per le varie prove, bisogna avere la consapevolezza del ruolo che si andrà a ricoprire, del lavoro che si andrà a svolgere, che ci si avvia ad una professione nella quale si sa quando si esce la mattina per servizio, ma non si sa quando si tornerà la sera. Ambire ad una professione del genere significa che, se un domani si viene inviato in zone a rischio, anche soltanto il fatto di indossare una divisa, può costituire un fattore di pericolo. Non basta pertanto farsi "cullare" dall'idea del posto fisso e dello stipendio certo a fine mese. Dal punto di vista puramente pratico, tra quiz preselettivi, temi, prove atletiche, psicoattitudinali e prove orali, si può dire che superare uno di questi concorsi sia diventata una lunga e avventurosa traversata nella quale tantissimi giovani si cimentano consapevoli che, alla fine, andranno incontro a quella che è la trasformazione di un sogno in una realtà lavorativa».