«Il reddito di cittadinanza è un provvedimento che offre solo soluzioni a breve termine e non garantisce una reale prospettiva di vita alle persone, perché non fa nulla per creare lavoro. Anzi, penalizza l'occupazione, perché si è scelto di indebitare gli italiani e tagliare gli investimenti». Con queste parole, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, attacca il maxi decreto di Governo che, secondo il candidato alla segreteria del Pd, porterà più problemi che benefici.
«Con la legge di Bilancio - spiega Zingaretti tramite una nota ufficiale - si è fatto il contrario di ciò che serve: aumentano le tasse; diminuiscono gli investimenti; si favorisce l'utilizzo distorto delle partite Iva disincentivando il lavoro stabile; si bloccano le assunzioni nella Pubblica amministrazione. Si penalizza il Nord, si abbandona il Mezzogiorno e si premia l'evasione. Servono, invece, risposte in grado di incidere su problemi che hanno radici decennali».
E quali sarebbero le soluzioni di Zingaretti? «Bisogna individuare modi efficaci per mettere in relazione Stato e mercato agendo su più livelli - aggiunge il governatore del Lazio - Gli investimenti pubblici in Italia sono calati drasticamente negli anni della crisi. Anche da qui bisogna ripartire. Spendendo di più e spendendo meglio, eliminando le inefficienze, sbloccando le grandi opere già finanziate, in modo da riportare gli investimenti pubblici dal 2 per cento al 3 per cento del Pil.
Senza dimenticare, però, che il lavoro lo creano soprattutto le imprese. Vanno rimossi i principali ostacoli alla crescita: inefficienza e complessità della burocrazia; elevata tassazione; inadeguatezza infrastrutturale; illegalità diffusa e giustizia lenta. E va sostenuta la crescita dimensionale delle nostre imprese e la loro capacità di investire in ricerca e innovazione».
Conclude Zingaretti: «In questo scenario l'economia sostenibile può dare uno straordinario impulso al nostro sistema produttivo e all'occupazione. In generale, la creazione di lavoro di qualità deve rimanere il principio ispiratore di tutte le azioni di politica economica. Per questo occorre, ad esempio, ridurre il cuneo fiscale sui contratti a tempo indeterminato. Bisogna ripristinare pienamente gli incentivi per gli investimenti in innovazione e formazione, e per il Mezzogiorno»