Un intervento di manutenzione lasciato a metà. E i motivi nessuno li conosce. È il destino dei primi tre chilometri della provinciale 259, quelli che dalla località San Marciano arrivano nel centro dell'abitato superiore di Atina (nota come Sferracavalli).

Da anni per quei tre chilometri gli atinati chiedevano (meglio, supplicavano) che qualcuno s'impietosisse e si muovesse per riparare il suo malandato asfalto, ormai svaporato in molti punti della carreggiata.

Il grido d’aiuto fu raccolto l’estate scorsa, quando macchine da lavoro e operai della Provincia si materializzarono per eseguire le riparazioni: dopo una settimana furono completamente riasfaltati quasi 600 metri di strada, il tratto che attraversa il centro abitato, cioè parte dell’ultimo dei tre chilometri. Poi, essendo a ridosso del Ferragosto, a chi chiedeva se fosse finita lì, si rispondeva che la restante parte del tracciato sarebbe stata asfaltata in settembre. Promessa rimasta tale: la parte non asfaltata continua a rappresentare un pericolo per chi la percorre trovandosi in condizioni disastrose per i troppi anni d'incuria e scarsa manutenzione.

Un destino che accomuna le altre provinciali che solcano il territorio di Atina tranne (e questo tra la sorpresa di tutti) la provinciale 183 "Sferracavalli-Capodichina" che poco prima di Natale ha subìto un consistente restauro grazie anche al consigliere provinciale Massimiliano Quadrini, delegato alla viabilità, che si è adoperato per l'intervento.

In molti si aspettavano la ripresa dei lavori sulla provinciale Sferracavalli, invece la Provincia ha inviato di nuovo mezzi e operai ad Atina, ma perché si prendessero cura di un'altra strada, la cenerentola tra le provinciali: lunga quasi tre chilometri e larga solo 3 metri. Sorpresa e soddisfazione tra coloro che ne fanno un uso quotidiano (e non sono pochi); non altrettanto tra gli altri (la quasi totalità) che invece percorrono la malandata Sferracavalli. Chissà questi ultimi quanto dovranno ancora attendere, magari tra una rinnovata promessa e l'altra sbandierate senza ritegno dal politicante di turno.