Ci provano in tutti i modi. La “tentazione” di truffare povere madri in apprensione per i figli o anziani che vivono da soli è più forte dei controlli a tappeto che le forze dell’ordine hanno messo in campo. Uno degli ultimi episodi, per fortuna non riuscito, è avvenuto qualche giorno fa a San Vittore del Lazio.

A bussare alla porta sono stati due persone gentili, un uomo e una donna, che cercavano il figlio della signora che si trovava sola in casa. Hanno iniziato a fare domande, insistenti, per poi provare a creare un’atmosfera di ansia e di pathos. Ma nessun tentativo è andato a buon fine. Anzi, i malintenzionati stavolta erano anche a corto di in- formazioni dettagliate sui figli della donna, lasciando trapelare insicurezza alle domande insistenti della loro interlocutrice. E così la cordiale conversazione non è sfociata in una truffa delle assicurazioni o simili ma in una altrettanto gentile risposta della donna: «Aspettate, adesso chiamo un attimo mio marito e verifichiamo». Poche parole, una dietro l’altra, capaci di innescate la fuga fulminea della coppia che aveva bussato a quella porta. In pochi istanti della loro presenza non era rimasta neppure l’ombra.