Non una setta ma una chiesa ortodossa autocefala italiana. A Valle Paradiso, nessuno teme la scomunica del vescovo Ambrogio Spreafico: «Preghiamo anche noi Gesù Cristo ma siamo altro dalla Chiesa cattolica di Roma». A spiegare come stanno le cose è il portavoce del âprimateâ Meluzzi, Antonio Parisi. Il paese è piccolo e la gente mormora, recita un vecchio adagio. E così la notifica di monsignor Ambrogio Spreafico, riletta anche ieri mattina nelle chiese di Boville Ernica, Veroli e Monte San Giovanni Campano, ha sconvolto la quotidianità di una famiglia, fino a ieri cattolica, che ha scelto di abbracciare la fede ortodossa: «Non siamo degli appestati e non facciamo del male a nessuno».
Le ragioni di Antonio Parisi
Intanto sulla vicenda è intervenuto il portavoce del âprimateâ Alessandro I (al secolo Alessandro Meluzzi), il giornalista Antonio Parisi, in visita a Valle Paradiso per la Divina Liturgia domenicale. «Noi siamo la chiesa ortodossa italiana autocefala âha spiegato Parisi - costituita con atto notarile e che fonda le sue radici nella storia. Essendo una chiesa nuova, non abbiamo il riconoscimento della Chiesa cattolica. Le nostre porte sono aperte a tutti. Come si fa, però, a parlare di âcelebrazioni illegaliâ o di âmesse abusiveâ? Chi lo stabilisce? La chiesa ortodossa è frammentata in decine e decine di chiesa, tutte in guerra tra loro. Come possono affermare che la nostra non è riconosciuta e in base a cosa? Siamo invece un gruppo di cristiani che si riunisce per pregare. A chi facciamo del male? Il vescovo Spreafico non può scomunicare nessuno. Le sue chiese sono vuote, ma invece di interrogarsi sul perché ciò avviene, si preoccupa di noi poveri cristi. Ma come â prosegue Parisi - il Papa va a baciare il Corano e poi si scaglia contro la no- stra comunità che crede in Gesù Cristo? Mai e poi mai avremmo potuto immaginare una reazione simile. Addirittura parlare di interdizione dai sacramenti. Come si può mette in dubbio la nostra spiritualità ?».
Nella gestione della cappella della Santissima Trinità non câè alcuna forma di speculazione. Nessun affitto per la fruizione dellâedificio di culto di Valle Paradiso, nessuna âdivina liturgiaâ a pagamento: solo libere offerte.
Unâingiusta discriminazione
«Dovâè il male? Siamo forse tornati al Medioevo? Si concedo- no chiese ai musulmani, abbracci a istituzioni religiose di altro tipo e noi veniamo discriminati. Mi aspetto dal vescovo unâaccusa contro chi veramente è nel peccato. Invece ha paura di Padre Giuseppe che per poter vivere lavora. Poteri occulti, presunta appartenenza a gruppi massonici: non siamo niente di tutto ciò. Siamo solo una piccola realtà articolata in venti regioni, una piccola chiesa autocefala che ha radici del tutto acanoniche, con i propri antenati, radici, canoni e regole».
Le âdivine liturgieâ continueranno ad essere celebrate per quanti, con consapevolezza, vorranno seguirle. E anche ieri mattina la âcappellaâ ha accolto un discreto numero di fedeli, per nulla intimoriti dai moniti di monsignor Ambrogio Spreafico.