La corte d’appello di Roma, con sentenza n°6777/2016 pubblicata il 09/11/2016, rigetta l’appello promosso dai consiglieri di minoranza Pietro Salvatori e Antonio Calabrò nei confronti del vice sindaco Salvatori Pietro e del consigliere di maggioranza Luciano Paris.

Nella stessa sentenza la corte condanna i ricorrenti: "alla refusione delle spese del grado in favore di Salvatori Pietro e di Luciano Paris che liquida in 3200euro per compensi, oltre rimborso spese generali, da distrarsi in favore dell’avvocato Carmine Medici dichiaratori antistatario".

Si chiude così la causa d’incompatibilità promossa dai consiglieri di minoranza nel consiglio comunale d’insediamento, all’indomani dell’elezione che ha visto la vittoria del candidato a sindaco Silvio Grazioli. La causa d’incompatibilità promossa dai ricorrenti Salvatori, Calabrò e altri, era legata alle presunte pendenze di liti giudiziali degli stessi in qualità di amministratori.

Soddisfazione da parte del sindaco di Trevi Silvio Grazioli che già durante il consiglio d’insediamento aveva manifestato l’insussistenza di un'eventuale causa d’incompatibilità perché afferma il sindaco: "Questa non si applica agli amministratori, ove la stessa si riferisce ad un fatto connesso con l’esercizio del mandato".