Nuovo sopralluogo degli ambientalisti nelle aree su cui pende l’ombra dell’inquinamento. Un sopralluogo voluto per identificare le zone in cui, proprio a cavallo con il comune di Sant’Elia Fiumerapido, la presenza di veleni interrati diviene ogni giorno un’ipotesi più concreta. Per questo gli ambientalisti Salvatore Avella di Fare Verde, Edoardo Grossi del Touring Club e Francesco Altieri dell’Anpana, non mollano la presa. Convinti che per eliminare ogni dubbio e allontanare ogni spettro si debba andare fino in fondo. Se necessario anche richiedendo l’intervento dell’Antimafia.

La zona finita sotto la lente questa volta è ancor più delicata, perchè ricca di corsi d’acqua e falde acquifere: il sistema più veloce e penetrante di veicolare qualsiasi tipo di sostanza. «La contaminazione a nostro avviso si trova proprio nella zona più ricca di acqua della provincia di Frosinone, non a caso si chiama località Pantanelle, come si può notare dalla carta idrografica dell’Istituto Geografico Militare - hanno spiegato gli ambientalisti - La fitta rete di canali di acqua, presente in quel territorio, potrebbe aver già veicolato i veleni nei terreni in modo veloce e invasivo. Abbiamo chiesto di nuovo l’interdizione ad uso agricolo e zootecnico l’intera zona nell’idea di preservare da ulteriori danni la popolazione. Ma nonostante le continue rassicurazioni e la promessa di imminenti ordinanze in tal senso, siamo sfiduciati. La prossima settimana effettueremo un incontro con gli altri ambientalisti e non è escluso che investiremo la Direzione Investigativa Antimafia di Roma. Non è più tollerabile che la tutela della salute dei cittadini venga affrontata con mano molliccia. Dal mese di aprile che chiediamo interventi a tal proposito, ma sono rimasti tutti inascoltati».

La battaglia si preannuncia durissima, anche perchè sul piatto della bilancia c’è la tutela della salute di un’intera popolazione che, se le ipotesi avanzate dagli ambientalisti dovessero trovare un riscontro scientifico, potrebbe correre seri pericoli.