Chiedono fondi per l’Avis, ma non sono veri volontari: "Non stiamo raccogliendo soldi per la nostra sede locale - ha dichiarato il presidente Francesco Caldaroni”.

Non bastava girare di casa in casa fingendosi assicuratori, amici di amici, operatori di qualche azienda che vuole farci cambiare contratto. Anche le associazioni di volontariato sono finite nel mirino dei malfattori che di tempo da perdere evidentemente ne hanno e tanto.

Il fatto è accaduto a La Lucca. Due uomini si sarebbero avvicinati al cancello di un’abitazione. A quel punto il proprietario si è affacciato per chiedere cosa desiderassero e loro, con tutta calma, hanno prima esibito il tesserino dell’Avis dicendo che servivano fondi per aiutare l’importante associazione, riconosciuta a livello nazionale, e che bastava una piccola offerta per contribuire ad una buona causa. In cambio avrebbero emesso una ricevuta. Insieme al tesserino, infatti, avevano anche un blocchetto come quelli che si usano per la questua. Ovviamente il malcapitato che conosce bene l’Avis e non ha mai sentito parlare di raccolta fondi porta a porta, si è insospettito, ha ringraziato i signori congedandoli.

C’è da credere che nel mirino di questi truffatori senza scrupoli siano cadute tante altre persone, soprattutto anziane e più facili da abbindolare con modi gentili e affabili. Della raccolta fondi non è al corrente il presidente dell’Avis locale Francesco Caldaroni che, anzi, prende le distanze da chi tenta di raggirare onesti cittadini usando il buon nome di un’associazione, quella dei donatori di sangue, di tutto rispetto: “Diffidiamo chiunque a presentarsi a nome nostro – ha dichiarato - Non abbiamo mai autorizzato nessuna raccolta fondi a casa delle persone”.

Si invita, al contrario, a presentare denuncia alle forze dell’ordine in caso di nuovi tentativi di truffa.