Profughi fuori dal paese. Non siamo in un comune del nord leghista, ma inpiena Ciociaria, esattamente a Giuliano di Roma. Amministrazione targata Pd. «Non più di undici possono essere i profughi ospitati», aveva sostenuto da subito il sindaco Adriano Lampazzi, dopo che quarantuno migranti erano giunti in paese, lo scorso agosto, per essere ospitati in un ex agriturismo di via Casale, lungo la provinciale che collega Giuliano di Roma a Prossedi.

L’ordinanza

«L’associazione “Integra onlus” deve sgomberare, entro e non oltre 72 ore dall’ordinanza (datata 4 ottobre e fino alla tarda serata di ieri non ancora notificata alla cooperativa con sede legale a Lecce, ndr) l’insediamento civile del piano terra di via Casali 2, costituito da quattro unità immobiliari, allontanando tutti gli occupanti» si legge nel dispositivo. Bocche cucite in maggioranza. Irrintracciabile il sindaco Lampazzi. Pare che nessuno voglia parlare di una vicenda tanto spinosa che ha diviso, nelle scorse settimane, il paese.

Il Comune, con nota del 13 agosto, si era rivolto alla prefettura dichiarando che la struttura «non è dimensionata per accogliere il numero di persone ospitate». L’ex agriturismo sarebbe dunque, si legge ancora nell’ordinanza, «privo dei requisiti igienico-sanitari per sovraffollamento, tanto più se si considera che non esiste in loco un allaccio alla pubblica fognatura».

E anche se il 19 agosto scorso la prefettura aveva comunicato che sette dei quarantuno ospiti erano stati trasferiti altrove e che poco dopo anche altri sette avevano lasciato l’ex agriturismo, la presenza dei restanti ventisette faceva «permanere la carenza dei requisiti igienico-sanitari». Nonostante il Comune abbia diffidato il 22 agosto, la cooperativa “Integra onlus” «ad adeguare e quindi ridurre il numero degli ospiti in base all’effettiva capacità ricettiva della struttura ospitante», la cooperativa è rimasta «inerte» ignorando di fatto le richieste dell’ente.

Lampazzi, considerando anche la nota della Asl del 27 agosto che dopo il sopralluogo nella struttura aveva rilevato ulteriori gravi carenze accertando «l’assolu - ta carenza dei requisiti igienico-sanitari che rendono l’insediamento civile inagibile, con conseguente necessità di sgombero di tutti i suoi occupanti», ha emanato l’ordinanza. In paese molti, ora, potranno tirare un sospiro di sollievo. Le normative igienico-sanitare hanno vinto sull’accoglien - za e sul cuore. Con buona pace del popolo di centrosinistra