Quale futuro per la certosa di Trisulti? Se ne parla da mesi, anni ormai, da quando si è posto il problema della “sostituzione” dello sparuto gruppo di monaci cistercensi (al momento sono soltanto tre, ndc) che, per ragioni d'età, dovrebbe lasciare lo storico sito religioso. Un addio di cui si parla da tempo, ma che viene sempre posticipato: le date fin qui indicate, infatti, non hanno mai trovato la giusta conferma.

Nelle ultime settimane, però, è subentrata una novità che potrebbe cambiare il destino della certosa. Il Ministero dei Beni Culturali, che è proprietario di Trisulti, sta elaborando un bando per la gestione del sito al fine di dare continuità alla vita in certosa, una volta che gli ultimi monaci saranno andati via. Sul contenuto di tale bando in via di predisposizione, si sa per il momento poco: il nuovo gestore dovrebbe rispettare quella che è l'anima del luogo e potrebbe essere religioso o meno. Dunque, il bando sarà aperto a tutti gli interessati che avranno i requisiti indicati (se ne saprà di più in seguito), per cui un altro ordine religioso oppure un operatore laico.

Il bando, inoltre, non riguarda solo Trisulti, ma anche altri siti sparsi in tutta Italia che si trovano nelle medesime condizioni, ossia prossimi alla chiusura per mancanza di monaci. Le voci che si stanno rincorrendo negli ultimi giorni sono arrivate anche alle orecchie di qualche parlamentare locale, che ha domandato in formazioni, ricavandone poco: «Dobbiamo attendere la ripresa dell'attività politica per capire qualcosa in più di questo bando», ci ha detto il nostro interlocutore. Se ne parlerà quindi dal prossimo mese di settembre, anche se dal Mibac era trapelata la notizia, poi non confermata, che il bando dovesse essere pubblicato già per la fine dello scorso mese di luglio.

È certo comunque che negli ambienti ministeriali ci si è posti il problema legato a Trisulti (e ad altri monasteri) e si sta studiando la possibile soluzione. Forse, ma pure in questo caso si tratta solo di una congettura, ci potrebbe essere un legame con le diverse trattative allacciate tra i cistercensi e gli altri ordini e mai giunte a buon fine.

«Non è come dismettere la proprietà di una semplice casa», ci ha detto una volta un collaboratore della certosa. Verissimo. Ecco allora che il Mibac è pronto a risolvere la questione con un bando pubblico.