Tombini esplosi, strade allagate e abitazioni invase da un fiume di acqua. Questo il bilancio, del tutto provvisorio, della bomba d’acqua che ieri pomeriggio si è abbattuta sulla città fluviale provocando numerosi danni in tutto il territorio. Erano da poco trascorse le 18.15 quando sulla città di Pontecorvo si è abbattuto un violentissimo temporale.

Per circa mezz’ora sono caduti centimetri e centimetri di pioggia che hanno reso impossibile mettersi su strada e provocato danni in ogni dove. Un temporale che ha lasciato poi spazio alla grandine che nel giro di pochi minuti ha ricoperto i giardini delle abitazioni, i marciapiedi e le strade. Al termine del temporale in città è iniziata la conta dei danni che è stata particolarmente pesante. I tombini non sono riusciti a reggere l’enorme quantità di acqua caduta con la pioggia e così in molti casi sono letteralmente esplosi. A questo si sono aggiunte le strade allagate.

Da via San Rocco a piazza Annunziata, dal Giardino dello Sport a via San Giovanni Battista fino a via Dante Alighieri: tutte le principali arterie di collegamento di Pontecorvo erano inutilizzabili. Molti gli interventi della polizia municipale e dei carabinieri della locale compagnia che hanno avviato la macchina dei soccorsi per evitare che ci potessero essere pericoli per la cittadinanza. Ma i problemi sono stati registrati anche nelle abitazioni dei pontecorvesi. In particolare in piazza Annunziata diverse case sono state invase da un fiume di acqua impazzito.

Gli scantinati completamente allagati e resi impraticabili. Anche in questo caso è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine che, insieme ai cittadini volontari, sono subito intervenuti per liberare le case dall’acqua piovana. La situazione, seppur con moltissima difficoltà, è tornata alla normalità solo nella prima serata di ieri diverse ore dopo la bomba d’acqua che ha investito la città di Pontecorvo.

Ma i danni registrati sono stati di varia natura. In particolare la violenta grandinata ha rovinato le piantagioni di molti agricoltori che nelle scorse settimane avevano piantato il proprio orto. Un duro colpo per una economia già in forte sofferenza.