Discarica Monte Castellone, l’Unione Europea multa il Comune di Monte San Giovanni Campano. L’ente non ha alcuna intenzione di pagare 388.223,50 euro e prepara ricorso. Il sito di stoccaggio era già stato dichiarato illegale e dopo la sentenza, è arrivata ora anche la contravvenzione.

Con delibera di Giunta del 20 maggio, l’amministrazione Veronesi prende atto della notifica della Corte di Giustizia europea emessa il 2 dicembre del 2014, in esito alla causa che condanna la Repubblica italiana al pagamento di una somma forfettaria iniziale di 40 milioni di euro e a penalità finanziaria semestrale fino al completo superamento della situazione di non conformità alla normativa europea delle discariche abusive situate nel territorio italiano. Ai siti presenti e sanzionati nella Regione Lazio è stato imputato un importo complessivo di 8.140.487 euro, dove la quota imposta al Comune di Monte San Giovanni Campano supera di poco i 388 mila euro.

Tale versamento, si legge nella nota del MEF, potrà essere saldato mediante compensazione con altri trasferimenti dovuti allo Stato (che ha intanto anticipato l’intera somma richiesta dall’Ue).

Il Comune ha ora tempo 90 giorni dalla ricevuta nota del Ministero dell’Economie e Finanze per definire le modalità di versamento, superato il quale si procederà al recupero diretto della somma in questione.

«Questo avviso – ha dichiarato Marco Belli referente locale Fare Verde - testimonia che alla data della sentenza, dicembre 2014, non era stato effettuata alcuna bonifica. Il sito di Monte Castellone è stato solo messo in sicurezza e caratterizzato».

Con una sentenza del 2 dicembre del 2014, la Corte di Giustizia europea aveva infatti condannato l’Italia al versamento di una multa salatissima per la presenza di discariche ritenute abusive. Nell’elenco delle discariche laziali compariva anche Monte Castellone, discarica usata tra il 1993 e il 1995 come sito provvisorio per lo smaltimento di Rsu. Il Comune però si difende e con propria nota inviata agli organi competenti ha fatto sapere di aver effettuato i lavori di “messa in sicurezza d’emergenza e caratterizzazione del sito” nel rispetto delle direttive regionali. Con la stessa nota, è stato inoltre chiesto di esentare l’ente da recuperi di qualsivoglia somma, in attesa della certificazione di avvenuta esecuzione dei lavori da parte della Provincia di Frosinone. Ritenuto perciò opportuno far valere le proprie ragioni, l’amministrazione comunale provvederà ad incaricare un legale per presentare opposizione alla sentenza della Corte di giustizia europea.