Quella firma per consentire di riesumare il corpo di sua figlia gli sarà sembrata la cosa più difficile da fare. Eppure papà Guglielmo crede fermamente nell’operato della Procura di Cassino e di tutti gli investigatori che stanno divorando minuto per minuto i sei mesi di proroga concessi dal gip Lanna per trovare i colpevoli dell’omicidio Mollicone.

Così ieri pomeriggio, all’interno di un palazzo di giustizia vuoto per la festa del patrono di Cassino, Guglielmo insieme al suo legale - l’avvocato Dario De Santis – ha dato il consenso affinchè venga riesumato il corpo di Serena. Poi dal cimitero di Rocca d’Arce, in cui riposa dal 2001 (quando a 18 anni venne trovata senza vita nel bosco dell’Anitrella), raggiungerà il Labanof (il laboratorio di Antropologia e Odontologia forense) di Milano.

L’emozione e il dolore

«Certamente non sarà facile. Ma voglio che Serena abbia giustizia. Quando il medico legale eseguì l’autopsia le dissi di effettuare tutto quello che doveva essere fatto e se necessario di tenerla anche più del dovuto per non tralasciare nulla, pur di non doverla più far toccare. Ora però la situazione è diversa: questa prova potrebbe essere decisiva e non vorrei essere proprio io, che mi sono sempre battuto per la verità, ad ostacolare le indagini. Ho molta fiducia nella Procura e nell’operato degli inquirenti. Il mio assenso assume questo significato: nessun padre potrebbe essere felice in una situazione simile però desidero più di ogni altra cosa che sia fatta chiarezza. Desidero che finalmente Serena abbia giustizia».

Massima collaborazione di papà Guglielmo con gli investigatori che stanno portando avanti un lavoro certosino nel più stretto riserbo, ma a livello umano è un passaggio durissimo. «Mettetevi nei miei panni – ha continuato Guglielmo - Per questo quando Serena verrà riesumata ho deciso di non esserci nè di accompagnarla a Milano. Magari la saluterò mentre passa a Ceprano. Non credo di essere tanto forte da poter assistere a questa scena, ma penso che ciò possa valere per qualsiasi genitore. Ci saranno alcune persone di cui ho massima fiducia al mio posto: saranno loro a raccontarmi tutto e a vigilare affinchè ogni cosa sia fatta nel migliore dei modi. Senza che Serena abbia alcuno scossone. Ma di questo ne sono certo: non finirò mai di ringraziare tutti i carabinieri, i professionisti della Procura e la dottoressa Cattaneo che stanno andando avanti con la massima serietà e umanità».

Bocche cucite sui tempi e sui protocolli da seguire per effettuare un’operazione tanto importante quanto delicata: il corpo di Serena, a distanza di quasi 15 anni dall’efferato delitto, potrà ancora parlare e raccontare elementi fondamentali agli inquirenti per chiudere il cerchio. Un’ipotesi contenuta già nelle motivazioni addotte dal gip Lanna nella decisione di concedere 6 mesi di proroga affinchè il giallo di Arce non resti un cold case. Nel frattempo papà Guglielmo è pronto anche a vigilare personalmente per escludere che malintenzionati – prima ancora che possa essere effettuata la riesumazione dei resti della studentessa – possano inficiare lo straordinario lavoro della macchina investigativa che sembrerebbe essere proprio sulla strada giusta.

«Vigilerò personalmente anche di notte se necessario fino a che la Procura non disporrà la riesumazione per essere certo che qualcuno non vada a profanare la tomba di mia figlia – ha aggiunto Guglielmo – Ho dato l’assenso affinchè venga fatta giustizia per Serena, ma di certo non permetterò il suo scempio. È successo a Serena, poteva succedere o potrebbe accadere a qualunque altra figlia, sorella, nipote. Il colpevole deve essere punito per lei e per tutti coloro che credono nella giustizia».