«Chiudere gli occhi non serve a nulla. La situazione va affrontata». Non usa mezzi termini Guido D'Amico, presidente nazionale di ConfimpreseItalia. La sua è un'analisi cruda. Rileva D'Amico: «Questa è una provincia in larga parte commissariata. I Consorzi di bonifica sono commissariati. Nella stessa condizione è stata la Asl fino a settembre. Poi c'è la situazione della Camera di Commercio, completamente in evoluzione. Nel senso che bisognerà comunque attendere l'esito della sentenza della Corte Costituzionale per sapere se si potrà procedere o meno con l'accorpamento tra Frosinone e Latina. Poi sono commissariate pure l'Ater e le Comunità Montane».

Continua Guido D'Amico: «C'è poi la vicenda del Consorzio industriale regionale unico.
Intanto bisogna attendere il pronunciamento del Tar del Lazio. Ma in ogni caso i territori devono pretendere chiarezza, perché mi sembra evidente che il rischio è quello di un depotenziamento dei territori. Poi c'è la Provincia, eterna incompiuta, nel senso cioè che è sempre in vigore la riforma Delrio, che ha tagliato personale, competenze e risorse.
Per quanto riguarda i Comuni, da anni sono alle prese con tagli enormi, che spesso li costringono a fare cassa diversamente. E purtroppo vengono penalizzate le attività commerciali».

Nota ancora Guido D'Amico: «All'orizzonte ci sono pure provvedimenti nazionali che non possono non preoccupare. Intanto penso al taglio di 345 parlamentari (230 deputati e 115 senatori). Come ConfimpreseItalia siamo contrari a questo tipo di soluzione. Siamo per il no: è evidente il depauperamento della rappresentanza territoriale. Inoltre c'è anche il tema della nuova legge elettorale: i profili sono molto incerti, anche se mi sembra di capire che si va comunque in una direzione che va a penalizzare ulteriormente la rappresentanza politica provinciale. Il punto è proprio questo e va sottolineato in ogni sede. Ogni tipo di provvedimento che si assume penalizza la rappresentanza delle province. Ad ogni livello: politico ed economico».

Argomenta quindi Guido D'Amico: «C'è naturalmente anche altro. Penso agli scenari futuri che riguardano Fca e quindi lo stabilimento del cassinate. E l'intero indotto. Intanto mi pare evidente che gli effetti economici dell'e m e rgenza legata al Coronavirus andranno ad incidere non poco. Considerando pure il mercato orientale e la gamma di auto. Non si può non essere preoccupati. È importante anche riflettere su quelle che sono le possibilità legate all'area di crisi complessa. Siamo fermi all'anno zero, numero zero. L'unica eccezione positiva riguarda Fiuggi. Mi riferisco intanto alla notizia relativa al fatto che il tribunale di Frosinone, sezione civile, ha emesso sentenza con la quale di fatto è stato azzerato il presunto credito vantato dalla Sangemini nei confronti di Atf. E poi perché Fiuggi è l'unico territorio di questa provincia dove ci sono degli investimenti, soprattutto da parte dei commercianti».

Afferma ancora Guido D'Amico: «Invito l'intera classe dirigente locale a riflettere su tutto questo: guardiamoci in faccia, condividiamo idee e proposte per politiche di sviluppo.
Evitiamo di guardare ognuno al proprio interno, perché in questo momento non serve a nulla.
Evitiamo di guardare il dito e non la luna. Aggiungo un'altra considerazione: alcuni grandi istituti di credito stanno operando riduzioni sia sul versante del personale che su quello dell'operatività. La conseguenza è che è sempre più complicato ottenere credito per le imprese. E poi i tempi sono biblici. Meno male che ci sono gli istituti di credito del territorio.
Infine, le autorizzazioni ambientali per le imprese: non si vede la fine del tunnel. Insomma, il quadro complessivo di questa provincia è francamente da allarme rosso. Fare finta di nulla sicuramente non aiuta».