Il consiglio comunale di Piedimonte approva il ridimensionamento delle zone rosse: un'opportunità per avere una città sempre più sicura a livello idrogeologico e per iniziare a parlare del nuovo piano regolatore per la città. Ma non sono mancate le polemiche e gli attacchi incrociati.

In assise, è arrivato un lavoro durato anni. Nel 2007 l'Autorità di Bacino aveva stabilito, da un proprio studio, le tre aree a rischio idrogeologico, cioè le stesse investite dalla presenza dei 3 canali, due dei quali interamente del territorio comunale di Piedimonte. Nel 2015 l'incarico ai geologi per una mappatura più approfondita. Questa raccolta dati (circa 5 anni di lavoro)ha permesso la riperimetrazione delle zone rosse approvata in consiglio.

«L'amministrazione comunale è soddisfatta di questi obiettivi raggiunti: ma questo è solo un altro step  - ha commentato il sindaco - Adesso, dopo la presa d'atto da parte del consiglio dello studio e del nuovo assetto rilevato, tutto dovrà essere trasmesso all'autorità di Bacino che dovrà valutare e approvare i nuovi perimetri delle zone rosse».

Ma non sono mancate le critiche e rivalse. Tra i primi l'ex sindaco Enzo Nocella che si è rivolto ai suoi ex 4 assessori (Capuano, D'Alessandro, Massaro e Spiridigliozzi poi candidati con Ferdinandi): «In assise un'altra bugia si è trasformata in verità: "Zone Rosse". É con vero piacere che i miei sforzi e quelli di un professionista capace e onesto come D'Angelo siano stati riconosciuti. Ora però una domanda mi viene da fare ai miei ex 4 assessori: "Ma non provate nessun imbarazzo?"».

A puntare il dito contro Ferdinandi è il consigliere di minoranza, Maurizio Riccardi: «L'attuale sindaco, allora consigliere di minoranza, votò contro e sollevò perplessità su questa azione amministrativa. Anche in questa circostanza per incantesimo il male si trasforma in bene.
Abbia almeno il pudore di non attribuirsi meriti che non gli appartengono.Invitiamo l'amministrazione ad attivarsi con una manutenzione puntuale ed efficace,dove necessita, e a predisporre interventi finalizzati alla risoluzione definitiva di tali criticità».