Da una parte la Lega, dall'altra il Partito Democratico. Non ci sono elezioni a Frosinone: per le comunali mancano due anni e mezzo, per le politiche e le regionali la scadenza naturale del mandato è 2023. Eppure lo scontro politico diventa incandescente. Tutto per il botta e risposta a distanza che si è sviluppato dopo la presa di posizione dell'onorevole Francesca Gerardi (coordinatrice provinciale del Carroccio) nei confronti del presidente della Provincia Antonio Pompeo, uno dei leader dei Democrat in Ciociaria. Il motivo del confronto è noto e riguarda il Comune di Ferentino. Ma ora il dibattito si è spostato nel capoluogo e sul livello provinciale. Ed è tutto politico.

Il circolo del Pd del capoluogo aveva consigliato alla deputata Francesca Gerardi di rivolgere la sua attenzione alle vicende interne della Lega e del centrodestra. Domenico Fagiolo, capogruppo del Carroccio al Comune di Frosinone, risponde: «Sinceramente non è mia abitudine occuparmi delle vicende politiche di altri partiti. Però, visto che il circolo cittadino dei Democrat ha ritenuto di entrare a gamba tesa, farò un'eccezione: mi chiedo per quale motivo non rivolga la sua attenzione, per esempio, al gruppo consiliare del Pd del capoluogo.
Gruppo consiliare che mi sembra molto sfilacciato. Ecco, magari questo potrebbe essere un suggerimento da tenere in considerazione. Per quel che concerne l'Ammistrazione del Comune di Frosinone, non c'è chi non veda come è cambiata la città dal 2012 ad oggi.

Forse è proprio per questo che il Partito Democratico non riesce a farsene una ragione.
Voglio dire: se un sindaco e una maggioranza vengono confermati a valanga al primo turno, una ragione deve esserci. E ho la sensazione netta che la prossima volta il centrodestra farà "tris", proprio perché i cittadini possono verificare direttamente l'operato della giunta Ottaviani, appoggiata dall'intera coalizione. Magari il circolo Dem potrebbe interrogarsi sui motivi che hanno portato a due sconfitte nette nel giro di cinque anni. Senza considerare il Piano di rientro, adottato per evitare la dichiarazione di dissesto del Comune, che avrebbe avuto conseguenze devastanti per le casse municipali e quindi anche per le famiglie. Piano di rientro adottato da questa Amministrazione per fronteggiare una situazione che sicuramente non ha creato la giunta di centrodestra».

L'onorevole Francesca Gerardi argomenta: «Nel mio intervento in aula non ho mai attaccato il presidente della Provincia Antonio Pompeo. Anzi, non l'ho mai nominato. E in ogni caso il mio intento non era quello di sviluppare una polemica politica. Sono peraltro convinta che in alcuni casi la collaborazione, politica ed amministrativa, possa rivelarsi un valore aggiunto. Non ho capito le reazioni che ci sono state nei miei confronti». In ogni caso è chiaro che la polemica politica tra la Lega e il Partito Democratico è un anticipo di quello che succederà ad ogni tipo di elezione. Anche in provincia di Frosinone. A partire dalle amministrative della prossima primavera e da tutto il resto. Senza dimenticare che la Regione è guidata da Nicola Zingaretti, che è pure segretario nazionale del Pd. La sfida è appena iniziata.