La città di Sora ha bisogno di una nuova immagine, di rispetto e collaborazione fra tutte le parti per raggiungere, insieme, obiettivi importanti. Lo sostiene il sindaco Roberto De Donatis che vuole un confronto aperto e diretto con i cittadini, specie con quelli che attaccano la sua amministrazione. Come nel caso del blitz notturno con cui nei giorni scorsi il gruppo "Rinascita-Spazio identitario" ha tappezzato di manifesti la recinzione del cantiere della scuola progettata da Renzo Piano; una provocazione per ricordare al sindaco i problemi irrisolti della città, con un'implicita accusa di immobilismo.

Per De Donatis non è affatto così: «È in atto una rivoluzione epocale che la città attende da troppi anni: riqualificare quella porzione urbana del centro orribilmente degradato da quasi un secolo con opere prestigiose, tra le quali spicca il gioiello della scuola innovativa di Renzo Piano, la rigenerazione urbana dell'area ex Tomassi e del vuoto urbano di piazza XIII Gennaio, dove in primavera termineranno i lavori». Il primo cittadino incalza gli oppositori sciorinando un'agenda fitta di interventi: «Nei prossimi giorni avverrà la demolizione definitiva dell'ex mattatoio annuncia e in primavera, una volta approvato il progetto esecutivo, partirà la procedura di affidamento; entro il prossimo mese di ottobre inizierà la costruzione della scuola, un'opera prototipo che sta dando a Sora una risonanza mondiale».

Un altro programma di riconversione urbanistica che il sindaco sostiene con forza è quello che prevede la creazione della cittadella della scuola nell'area dell'ex Tomassi.
«È già stata protocollata la proposta di un soggetto promotore che ha sposato la nostra idea programmatica ed ha espresso la volontà di far ripartire il cantiere nella primavera 2020», assicura De Donatis. E poi una serie di lavori da tempo attesi: «Per la ciclabile gli uffici stanno procedendo alla sottoscrizione del contratto con l'impresa esecutrice delle opere - spiega il sindaco - Per via Cellaro stiamo risolvendo alcune problematiche burocratiche legate al finanziamento ottenuto dalla Regione Lazio con la ferma intenzione di reperire ulteriori fondi entro l'anno 2020 per completare l'intero asse».

De Donatis conclude: «A coloro che ci attaccano, a volte in modo assolutamente pretestuoso, accusandoci di aver messo in campo opere faraoniche e di non aver lavorato sul decoro di strade, luci e marciapiedi rispondo che sulla manutenzione operiamo con i pochi fondi a disposizione facendo miracoli; sulle opere invece che caratterizzeranno la rinascita della nostra amata città c'è una visione programmatica di idee di grande respiro che ha ricevuto l'attenzione di soggetti di straordinario spessore istituzionale ed economico con finanziamenti in grado di invertire la decadenza sociale ed economica dell'ultimo trentennio».