Un'interrogazione urgente al presidente della Provincia Antonio Pompeo per sapere «se non ritenga opportuno aprire un tavolo con i contribuenti e procedere, nei casi di accesso a raso documentato con allegati fotografici e nei casi in cui il cittadino si trovi in una delle situazioni di agevolazione, all'annullamento degli avvisi o delle cartelle, anche in considerazione delle molteplici sentenze di merito e di legittimità».

L'hanno presentata i consiglieri provinciali di Fratelli d'Italia Daniele Maura e Stefania Furtivo con riferimento alla Cosap, acronimo che sta per Canone per l'occupazione di spazi pubblici. In questo caso dei passi carrabili.

Scrivono Maura e Furtivo nell'interrogazione: «Le associazioni dei consumatori hanno riscontrato in molti casi l'erronea applicazione della Cosap per le annualità dal 2013 al 2016».
Aggiungono: «Il canone per i predetti accessi (a raso), come noto, non è dovuto poiché nessun servizio è fornito dall'Ente al cittadino ed alcuna opera è stata edificata per realizzarlo.
Il canone dell'accesso a raso, che immette in una strada vicinale, non va applicato ai proprietari di abitazione in quanto all'articolo 18 del regolamento Cosap della Provincia di Frosinone prevede che il canone sia dovuto una sola volta ed in via solidale. A ciò si aggiunga che per tutti i predetti accessi per uso abitazione civile sarebbe prevista, dall'articolo 26 comma 12 del medesimo regolamento provinciale, una agevolazione del 100% che la Provincia omette di applicare. Si consideri inoltre che sia la Corte di Cassazione, sezione civile, con sentenza 18108/2016, sia la Corte di Appello di Roma, sezione civile, con sentenza 4892/17, hanno stabilito l'illegittimità dell'applicazione della Cosap per gli accessi a raso».