«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione». È il primo comma dell'articolo 21 della Costituzione, quello nel quale rientra anche la libertà di stampa. Da questa mattina Ciociaria Oggi è bersaglio di critiche e attacchi, via social, da parte di persone che si richiamano al movimento delle Sardine, ma anche di altri che nulla hanno a che fare con l'attualità politica. Ma anche, anzi soprattutto, di tantissime condivisioni da parte di lettori della nostra testata. E questo va detto, perché è ciò che a noi interessa maggiormente. Visto che di interazioni, commenti e condivisioni vere blog, blogger e bloggettisti della domenica non ne hanno neppure una.

Abbiamo riportato l'evento di domenica mattina a piazza Garibaldi, rispettando il diritto di cronaca e anche dando una lettura di quello che è avvenuto. In tutta Italia il movimento delle Sardine riempie le piazze delle città con migliaia di partecipanti. Nel capoluogo ciociaro questo non è successo. Così come in piazza c'erano tanti politici di lungo corso più che giovani al debutto: da Francesco De Angelis a Biagio Cacciola. E tanti altri.

Cosa c'è di sbagliato ad evidenziarlo e magari anche ad ipotizzare che l'obiettivo sia quello di mettere il "cappello" su un movimento, quello delle Sardine, che probabilmente rappresenta una spina nel fianco del Partito Democratico e dei Cinque Stelle? Così come è del tutto evidente, lo hanno detto i leader delle Sardine, che il movimento ha come obiettivo principale quello di essere "contro" la Lega di Matteo Salvini.

Ci sta, per carità. Ma ci sta pure non essere d'accordo con questo tipo di impostazione e sottolineare che per il rilancio e il governo del Paese sono necessari programmi, progetti e classe dirigente. Più in generale, però, il punto è proprio quello di rivendicare la libertà di espressione e di giudizio. Oppure va tutto bene solo se si è d'accordo e si usa l'incenso? Oppure l'anatema contro il linguaggio violento e intollerante è "legge" contro gli avversari ma si interpreta benevolmente con gli "amici". Ma poi avversari di cosa? Ciociaria Oggi racconta da decenni la cronaca e la politica di questo territorio, dando anche un proprio punto di vista.

«Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo»: noi lo facciamo quotidianamente, dando spazio a tutti. Non rinunciando ai giudizi, ma avendo come stella polare i fatti. Lo abbiamo fatto, lo facciamo, lo continueremo a fare. A testa alta e a schiena dritta.

Un'ultima cosa: quello che sinceramente non riusciamo a spiegarci (o forse in realtà ce lo spieghiamo fin troppo bene) sono gli attacchi da parte di chi al massimo rappresenta se stesso e che evidentemente non ha altra occasione che pensare di contare qualcosa attaccando Ciociaria Oggi. E che si sente un leone da tastiera per la condivisione di un post sui social network da parte di pochi intimi. Sempre gli stessi peraltro. Ce ne faremo una ragione, consapevoli del fatto che alla fine ci sarà una ragione per la quale questo lavoro, quello di giornalista, non è per tutti.

Le Sardine frusinati riempiono a metà la storica piazza Garibaldi del Capoluogo per un happening che, come in tante città italiane, oggi avrebbe dovuto rappresentare una sorta di prova del nove generale per la diffusione del movimento nel nostro Paese.

La folla si è radunata di fronte alla sede dell'associazione "Spazio Arte Rigenesi", dove è stata improvvisata anche una sorta di tribuna per gli oratori che hanno parlato al completamento del raduno, dopo che i diffusori e i partecipanti hanno smesso di cantare l'ormai immancabile "Bella ciao", inno del movimento.

Fra le Sardine spiccavano soprattutto tante "pantere grigie" più dei giovani o dei giovanissimi, oltre a vari esponenti politici locali fra cui l'ex leader della Destra ciociara Biagio Cacciola, l'ex eurodeputato del Pd Francesco De Angelis, Stefano Pizzutelli di "Frosinone in Comune", la renziana Valentina Calcagni di Italia Viva. Atteso fino all'ultimo Luigi Vacana, presente come consigliere provinciale.

Dopo la musica, quindi, tanti slogan ma pochi programmi. Gli oratori delle Sardine hanno parlato soprattutto di Costituzione, leggendo i primi articoli della nostra Carta; dei pericoli di un risorgente fascismo con attacchi indiretti alla Lega; di uguaglianza, diritto al lavoro, tutela delle minoranze, accoglienza e contro ogni tipo di violenza. Tante enunciazioni di principi, che però non hanno trovato un "contenitore" capace di tradurle in realtà.

di: Arnaldo Bonanni