Otto punti in meno nel giro di quattro anni, mantenendo però la fiducia di circa un terzo della popolazione dell'intera regione. Il presidente Nicola Zingaretti è costretto a cedere il passo nell'ultima rilevazione della Swg sulla Governance Pool, ossia sul tasso di gradimento dei residenti nei confronti del proprio governatore. Entrando nel dettaglio, Zingaretti passa dal 38% di quattro anni fa al 30% di oggi.

Cos'è la Governance Pool
L'indagine della Swg, l'istituto che dal 1987 progetta e realizza ricerche di mercato, di opinione, istituzionali e molto altro ancora, ha rilevato l'efficacia dell'operato dei presidenti delle diverse Regioni in base al gradimento di un campione di 10.800 maggiorenni (ad esclusione di Umbria, Molise, Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige). Naturalmente, è necessario ricordarlo, l'indagine rivela solo l'indice di gradimento dei cittadini e non l'operato dei governatori. La classifica Sono quattro presidenti del Nord Italia a detenere il podio della classifica. Due di questi sono della Lega, ossia Luca Zaia (Veneto), in prima posizione con il 66% e Attilio Fontana (Lombardia), terzo a pari merito con Giovanni Toti (Liguria) al 55%.
Il secondo posto è invece di un democratico, Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), con il 62%.

La classifica
Sono quattro presidenti del Nord Italia a detenere il podio della classifica. Due di questi sono della Lega, ossia Luca Zaia (Veneto), in prima posizione con il 66% e Attilio Fontana
(Lombardia), terzo a pari merito con Giovanni Toti (Liguria) al 55%. Il secondo posto è invece di un democratico, Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), con il 62%. La classifica prosegue con un altro leghista, Massimiliano Fedriga del Friuli Venezia Giulia (46%), con il democratico Enrico Rossi della Toscana (43%) e il forzista Alberto Cirio del Piemone (37%).
Poi è il turno di Nicola Zingaretti e del suo 30%, in sesta posizione. Il "peggior" governatore, sempre secondo la rilevazione e il rispettivo campione, sarebbe Mario Olivierio, presidente della Calabria, dove solo il 10% dei cittadini è soddisfatto del suo operato 

La Lega trionfa, il Pd arranca
C'è poco da girarci intorno: i governatori della Lega scalano la classifica e quelli del Pd invece perdono punti. A complicare la situazione è la perenne e mutevole instabilità interna del Pd, ogni giorno comprovata sia al livello locale che nazionale. È proprio di ieri la notizia secondo cui il presidente dell'Emiglia Romagna, Stefano Boccacini, secondo nella classifica della Swg, avrebbe deciso di non mettere il simbolo del Pd nei manifesti elettorali a sostegno della sua candidatura bis.
Il governatore emiliano, durante un'intervista a a Tagadà su La7, ha anche "attaccato" indirettamente Zingaretti: «Non sono il candidato del Partito Democratico ha detto anche Zingaretti, quando si candidò alla guida del Lazio, aveva rimosso il simbolo del Pd».

Il doppio impegno di Zingaretti
A complicare le cose per il presidente della Regione Lazio c'è sicuramente il suo doppio impegno di governatore e segretario nazionale del Partito Democratico.
Guidare il partito nazionale durante la delicatissima fase della crisi di governo, le successive manovre per un'alleanza gialloverde, le consultazioni e ora per mantenere il tutto il più stabile possibile, ha per forza di cose sottratto forze dal suo impegno di governatore. Non che non sia stato fatto nulla, al contrario, ma i cittadini hanno probabilmente percepito una minore presenza fisica del governatore sul territorio.