La componente Base Riformista di Antonio Pompeo farà il tesseramento in vista del congresso provinciale del Partito Democratico. Sicuramente presenterà una propria lista, probabilmente anche un candidato alla segreteria. Martedì sera, presso l'h tel-ristorante Bassetto, si è svolta la riunione dell'area che fa riferimento al presidente della Provincia e dell'Upi Lazio. C'era anche l'ex segretario Simone Costanzo, con diversi esponenti della sua corrente. Ormai è evidente che tra Pompeo e Costanzo c'è un asse di ferro. Nel corso del vertice non sono mancate prese di posizione molto forti "contro" la risposta del Governatore Nicola Zingaretti allo stesso Pompeo sul tema delle autorizzazioni ambientali. Un segnale delle fibrillazioni che ci sono all'interno di Base Riformista. Più di qualcuno ha espresso il seguente concetto: «Abbiamo la sensazione di essere di troppo, il partito va riequilibrato in provincia di Frosinone». Antonio Pompeo, però, ha ribadito che si resta nel Pd.

Nei prossimi giorni sarà a Milano, per partecipare all'assemblea nazionale di Base Riformista, componente nella quale i leader sono gli ex renziani Luca Lotti, Lorenzo Guerini, Andrea Marcucci e Alessandro Alfieri. Pompeo parteciperà ad un dibattito sul ruolo dei territori e degli amministratori locali. Insieme a sindaci del calibro di Beppe Sala (Milano), Dario Nardella (Firenze), Giorgio Gori (Bergamo) e tanti altri. In ogni caso comunque l'area di Antonio Pompeo ha intenzione di "contarsi" al congresso provinciale. Mentre nella componente (maggioritaria) Pensare Democratico, il dibattito verte sulla presa di posizione del leader Francesco De Angelis. La sua "strambata" è stata di quelle che lasciano il segno e promettono di condizionare la navigazione. De Angelis è stato chiarissimo nella riunione svoltasi a Ripi qualche sera fa: nessun candidato e nessuna lista di Pensare Democratico al congresso provinciale.

Rivolto ai suoi, ha spiegato: «Adesso tocca a voi navigare in mare aperto, anche perché da domani non ci saranno più riunioni di Pensare Democratico dedicate al congresso. La strada che ho tracciato è nuova e rischiosa, ma non ci sono alternative se vogliamo innovare il Pd. Il mio lavoro sul congresso finisce qui, adesso tocca a voi, fuori dal regime delle correnti, spostare la discussione e il confronto congressuale sulle idee e sui contenuti». E ancora: «Ora o mai più.
Il partito non c'è, siamo diventati un comitato elettorale. Così non va bene: o si cambia o si muore. Il punto è se continuare a mettere bandierine o costruire il partito di tutti». Tra le "truppe" non manca chi è disorientato, ma una cosa è certa: De Angelis non tornerà indietro. C'è chi legge questa novità anche come una mossa intelligente per evitare frizioni all'interno della componente.

Non è un mistero che per la segreteria provinciale circola con insistenza il nome di Luca Fantini, leader regionale dei Giovani Democratici. E non è un mistero neppure che su questa opzione l'attuale segretario di federazione Domenico Alfieri sia perlomeno "freddo", per usare un eufemismo. A questo punto però bisognerà vedere cosa succederà nei prossimi mesi.
Luca Fantini è da sempre vicinissimo al presidente del consiglio regionale Mauro Buschini, numero due di Pensare Democratico. Sicuramente Buschini si muoverà, come del resto l'altro consigliere regionale Sara Battisti. Rimane da capire quando sarà convocato il congresso. Il mese giusto dovrebbe essere febbraio, ma il condizionale è d'obbligo. Perché non si potrà prescindere dalle evoluzioni della politica nazionale. E in particolare dalle elezioni regionali dell'Emilia Romagna, in programma il 26 gennaio. Ecco perché l'ipotesi che il congresso venga fissato per marzo o aprile resta in piedi.